Tavecchio si è dimesso: «Pago la scelta di Ventura che non è mia e ora lo sapete tutti»

Tavecchio si è dimesso: «Pago la scelta di Ventura che non è mia e ora lo sapete tutti»
di Emiliano Bernardini
Lunedì 20 Novembre 2017, 14:33 - Ultimo agg. 21 Novembre, 16:11
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Un plotone di telecamere e microfoni al primo piano del palazzo di via Allegri. Tutti in fila per catturare il discorso di commiato di Carlo Tavecchio alla Figc. In mattinata la decisione di dimettersi in un consiglio federale lampo.
Visibilmente provato l’ex numero uno, con al fianco il dg Michele Uva, ha detto: “Ho dato le dimissioni e come mero atto politico ho chiesto di fare lo stesso al consiglio. Nessuno lo ha fatto. Siamo arrivati ad un punto di speculazione che ha raggiunto limiti impossibili. Stamattina il quadro non era cambiato. La Lega Pro non era con la maggioranza. Quello di stilare un programma lo avevo visto come un fatto positivo di un sistema sportivo che si permette di prendere decisioni gravi quando la serie A e la serie B non ci sono”.

Poi Carlo Tavecchio alza i toni
“Noi riverenze non ne facciamo. Viviamo di mezzi nostri, abbiamo dato 30 milioni al Coni e meno di 50 per la contribuzione che abbiamo usato per la base. Stiamo valutando un insuccesso sportivo. Ieri il numero uno del Coni, Giovanni Malagò ha detto che il ct Gian Piero Ventura è stato scelto da Marcello Lippi. Il mio nome non è stato fatto. Ecco io pago la scelta di Ventura che non è mia e ora lo sapete tutti. Dove sono i risultati delle altre federazioni? Vogliamo parlare dei rapporti internazionali? Chi è andato a Istanbul per parlare? Secondo voi come mai ora abbiamo 4 squadre in Champions? Chi ha fatto queste operazioni? Gli gnomi che sono dietro le scrivanie italiche?. Ho parlato con 4-5 grandi allenatori, sono tutti impegnati. È una falsità, una totale menzogna che non venivano per Tavecchio, ho parlato con tutti”

“Io chiedevo un rinvio di 10 giorni affinché ci fosse anche la serie A a votare. E invece no. C’era bisogno del grande nome del condottiero prima di marzo (data in cui l’Italia giocherà due amichevoli). Io ho parlato con quattro o cinque tecnici...sono tutti impegnati. È una menzogna che non venivano per me”.

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