Caserta, la Sacra Sindone tra storia, ricerca e carica spirituale

Convegno dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme sugli studi e sul significato profondo del telo di lino di Torino

Il convegno sulla Sindone
Il convegno sulla Sindone
di Gianrolando Scaringi
Domenica 28 Aprile 2024, 07:00
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La Sacra Sindone, il suo valore simbolico ed il panorama degli ampi studi scientifici che la approfondiscono sono stati al centro dell’incontro “La Sacra Sindone, ieri, oggi e domani” organizzato nella mattinata di ieri, presso la biblioteca del Seminario vescovile di Caserta, dalla delegazione casertana dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme con il patrocinio di Diocesi di Caserta, Città di Caserta, Società di Storia patria di Terra di Lavoro ed associazione “Costumi della Campania antica”.

«Quando si parla di Sindone – spiega Gian Maria Zaccone, relatore dell’evento e direttore del Centro internazionale di studi sulla Sindone – molti si concentrano immediatamente sul suo studio ed analisi storica, puntando primariamente a dimostrare che il telo di lino conservato a Torino sia oggettivamente appartenuto al corredo funerario di Cristo.

Lo trovo frustrante, anche perché credo che sia particolarmente difficile documentare l’originalità della stessa esclusivamente attraverso il percorso storico, peraltro largamente lacunoso. Le ricerche che svolge il Centro sono di natura strettamente scientifica, indagano l’origine dell’oggetto ma anche l’oggetto in sé e richiama, per questo, collaboratori di comprovata capacità ed assoluta obiettività provenienti da ogni parte del mondo, di diverse religioni ed anche con diverse opinioni sull’originalità della Sindone. Vi assicuro che, sulla Sindone, dal punto di vista scientifico, sono più le cose che ignoriamo che quelle che sappiamo».

L’intervento – anticipato dai saluti di Andrea Sibilio, delegato casertano dell’Ordine, e di Marinella Tucci, preside della Sezione di Terra di Lavoro Maria Santissima, Enzo Battarra, assessore alla Cultura della Città di Caserta, e moderato da Alberto Zaza d’Aulisio, presidente della Società di Storia patria di Terra di Lavoro – ha puntato a sfatare alcuni miti sulla Sindone ed a sottolinearne soprattutto il valore iconografico: «Sia papa Giovanni Paolo II che papa Benedetto XVI – prosegue il direttore Zaccone – hanno sottolineato il valore della sua immagine richiamandone un significato profondo per quanto rappresentato e non per la rappresentazione in sé. Per noi la Sindone è questo, un’immagine, forse anche una reliquia ma soprattutto un’immagine e la studiamo per questo, per apprezzarla a fondo». Interventi ed indirizzi di saluto sono stati tenuti anche dai delegati dell’Ordine di Aversa, Capua ed Alife-Sessa-Teano – rispettivamente Raffaele Piccolo, Marilena Scudieri e Gian Marco Imbroglia – e dal consigliere di luogotenenza Carlo Pubblico.

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Con una presenza di poco meno di cento cavalieri in Terra di Lavoro – il cui nucleo fondativo fu incardinato nel 1983 per volere del vescovo Vito Roberti – l’Ordine del Santo Sepolcro si occupa di sostenere la missione latina in Terra Santa – promuovendo la formazione dei giovani e iniziative di solidarietà – e svolge anche attività di vicinanza agli ultimi sul territorio locale. Insieme alle iniziative culturali, come il convegno appena svolto, l’Ordine promuove e sostiene il Centro di ascolto “La Famiglia in Cammino” presso la cattedrale di Caserta che offre assistenza a quanti chiedono aiuto con appuntamento ogni venerdì alle 18.00. Le oblazioni rivolte al sostegno della Terra Santa restano l’attività principale realizzata anche attraverso iniziative promozionali capaci di attirare l’attenzione sul tema della solidarietà.

«I Cavalieri sono chiamati alla missione e la Sacra Sindone non fa altro che ricordarcelo – ha ricordato il vescovo Pietro Lagnese durante l’omelia della celebrazione che ha seguito l’incontro – richiamando la figura Giuseppe d’Arimatea ed il suo profondo senso di pietà nel chiedere a Pilato il corpo di Cristo e riponendolo nel sepolcro».

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