Cessione Casertana, ultimatum
dell'expresidente Corvino

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di Domenico Marotta
Martedì 11 Ottobre 2016, 08:26
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CASERTA - La maggioranza non basta: Conte e Palomba stoppano l’ascesa di Corvino alla proprietà della Casertana. A rivelarlo, ieri, nel corso di una conferenza stampa, lo stesso ex presidente. Tutta colpa di una clausola statutaria che prevede, in deroga al codice civile, il quorum deliberativo del 67% delle quote per decisioni fondamentali per la vita della società. «Con questa clausola Conte e Palomba mi tengono in stallo. Acquisendo solo le quote di Tilia, che è disposto a cedere – ha spiegato Corvino - dipenderei comunque da loro per gli aumenti di capitale e l’approvazione del bilancio. In questi termini non ha senso». Corvino, però, vuole a tutti i costi rilevare anche il 35% di Conte e Palomba: «Ma mi sono scontrato con richieste assurde. Loro hanno pagato a Tilia 40mila euro con un atto che, per me, è irregolare. Ora me ne hanno chiesti 60mila e quando gli ho proposto un rateizzo non me lo hanno concesso». 
L’imminente scadenza del pagamento degli stipendi rende necessario accelerare i tempi. Di qui l’ultimatum di Corvino: «Ho invitato con raccomandata gli altri soci, per domani sera, davanti al notaio Decimo di Santa Maria Capua Vetere. Li aspetto con i soldi in tasca, tutti gli oltre 300mila euro che servono per rilevare l’87% delle quote. Ora hanno due possibilità: o si presentano e mi cedono le quote, o si presentano con i soldi per pagare gli stipendi, ciascuno, me compreso, per la sua quota. In questo caso potremmo anche collaborare. Se non vengono – ha detto ancora l’ex presidente – significa che per la Casertana è finita»
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