Mondragone, incendio doloso distrugge l’auto di un dirigente dell'ufficio tecnico del Comune

Paura nella notte, in fiamme la vettura del capo dell’ufficio tecnico comunale

L'asfalto
L'asfalto
di Pierluigi Benvenuti
Sabato 27 Aprile 2024, 07:00 - Ultimo agg. 28 Aprile, 09:34
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È giallo a Mondragone sul movente alla base dell'incendio nel quale l'altra notte è andata distrutta un'auto di proprietà del dirigente dell'ufficio tecnico del Comune, l'architetto Salvatore Catanzano. Ed è caccia aperta agli autori dell'inquietante gesto. L'utilitaria, una Lancia Ypsilon utilizzata dal dirigente e dalla moglie, era parcheggiata dinanzi al cancello d'ingresso della villa dove la famiglia vive, in località Fievo, una zona residenziale della città litoranea.

Non è un'abitudine lasciare il veicolo in strada per la notte ma il cancello carrabile elettrico è bloccato da qualche tempo perché il cane ne ha mangiato parte dei cavi di alimentazione.

I primi ad accorgersi dell'incendio e a dare l'allarme sono stati i vigilantes di una società privata. Sul posto sono giunti i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile e della stazione di Mondragone e i vigili del fuoco del distaccamento. I pompieri sono riusciti a domare le fiamme e ad evitare che si estendessero ad altre auto.

Nel rogo, l'utilitaria del dirigente è andata completamente distrutta e la carcassa è stata sottoposta a sequestro. Gli inquirenti non hanno dubbi sull'origine dolosa dell'incendio. Un'ipotesi confermata non solo dalla tracce di liquido infiammabile usato per dare fuoco al veicolo. I carabinieri della stazione di Mondragone hanno acquisito ed esaminato le immagini delle telecamere di sorveglianza delle ville della zona, quasi tutte dotate di un impianto di videosorveglianza. I filmati mostrano chiaramente due individui con il volto travisato aggirarsi nella zona con delle taniche. Il dettaglio che avessero il viso travisato lascerebbe intendere che, oltre a non volersi far riconoscere, sapessero della presenza delle numerose telecamere.

Le indagini per risalire ai responsabili di questo inquietante gesto, agli eventuali mandanti e alle motivazioni sono in corso. Tutte le ipotesi sono sul tappeto e si sta indagando in diverse direzioni.

La pista privilegiata o comunque la prima da seguire è quella legata a un avvertimento o ad una ritorsione legata al ruolo di dirigente dell'ufficio tecnico comunale ricoperto da Catanzano. Un ufficio molto delicato, dal quale passano gli atti delle principali opere pubbliche, i più grandi appalti, le concessioni edilizie. I carabinieri hanno sentito Catanzano e su quanto ha detto viene mantenuto il più stretto riserbo. Se anche avesse fornito elementi utili per fare chiarezza sulle cause sono poi tutte da verificare e riscontrare.

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L'episodio è stato al centro ieri di una conferenza straordinaria dei capigruppo convocata d'urgenza dal presidente del Consiglio comunale Vincenzo Corvino alla presenza del sindaco Francesco Lavanga. A nome dell'intero Consiglio, Lavanga e Corvino hanno espresso la vicinanza al dirigente, confidando nell'intervento delle forze dell'ordine.

Tutti i capigruppo hanno poi condiviso di «attendere l'esito delle indagini in corso riservandosi eventuali e nuove iniziative atte a salvaguardare la sicurezza e la legalità all'interno della città». In un primo momento, con una nota diffusa sui social, il Movimento Mondragone Attiva aveva chiesto la convocazione di una seduta straordinaria e monotematica del Consiglio dedicata a legalità e sicurezza.

«Questi accadimenti rimandano a tempi bui della comunità e unitamente al clima criminale che stiamo continuando a osservare in città impongono una riflessione severa e lucida», recita la nota. Anche la capogruppo del Movimento Marika Pero ha aderito alla linea unitaria degli altri colleghi.

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