Il prezzo del cacao continua a crescere in maniera impetuosa. I future per la consegna a maggio ieri sono saliti per la prima volta a 10mila dollari a tonnellata (+3,9%), il massimo storico. Si tratta dei prezzi all'ingrosso, non delle preparazioni anche sofisticate di pasticceria. C'è quindi un forte rischio rincari per tutti i prodotti con il cioccolato e sale la paura per le uova di Pasqua, con la festività oramai alle porte e prezzi che già erano alle stelle. L'aumento del vosto del cacao va avanti da settimane e si somma all'inflazione degli ultimi mesi. Vediamo cosa sta succedendo.
Imprese: l’aumento del prezzo del cacao non ferma la crescita di Icam Cioccolato
Cacao, perché stanno aumentando i prezzi
A far aumentare in maniera vertiginosa i prezzi del cacao è la crisi delle coltivazioni in mezzo mondo, ma in particolare in Africa. Crisi dovuta ai cambiamenti climatici. In questo momento, poi, tremano le società di trading che hanno puntato su questo bene, con la bolla finanziaria che potrebbe crescere sempre di più.
L'Africa, luogo in cui avviene circa il 70% di produzione del cacao sarebbe diminuito. In particolare gli agricoltori della Costa d’Avorio, primo paese produttore mondiale, hanno spedito 1,12 milioni di tonnellate di cacao ai porti dal 1 ottobre al 18 febbraio, in calo del -33% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nel frattempo, il Ghana Cocoa Board ha tagliato la stima della produzione in Ghana, secondo paese leader, per il 2023/24 al minimo degli ultimi 14 anni, pari a 650.000-700.000 tonnellate, rispetto a una precedente previsione di 850.000 tonnellate, citando il contrabbando e le condizioni meteorologiche sfavorevoli.
I problemi di produzione in Africa
Tedd George, Chief Narrative Officer di Kleos Advisory, durante un dibattito a CNBC africa ha dichiarato: «Siamo di fronte a una vera crisi del settore per una combinazione di fattori, ma uno dei piu grandi e il cambiamento climatico, rafforzato anche da El Nino. Fondamentalmente ci sono molti problemi su cui abbiamo riflettuto a lungo, ovvero la mancanza di sostenibilita, e in particolare in Ghana, degli alberi secolari. Ed e per questo che ci sono state perdite cosi devastanti. In Ghana hanno perso qualcosa come 500.000 ettari di cacao, e finora ne hanno ripristinati solo circa 40.000. È solo l’8%.
Inoltre, quando si ripianta, non si produce immediatamente. Per raggiungere il massimo livello di produzione che ti aspetteresti dalla nuova varieta di alberi, ci vogliono almeno tre anni, o piu probabilmente dai cinque ai sette anni. Quindi questa è una soluzione a medio e lungo termine. Ma a breve termine no, c’e la reale preoccupazione che questa produzione scompaia definitivamente. E se ci sono problemi simili anche in Costa d’Avorio, allora significa che i prezzi alti continueranno e saranno dolorosamente alti».
Cacao, prezzo alle stelle: uova di Pasqua (e tavolette di cioccolato) si "riducono"
Gli effetti sulle uova di Pasqua
Quali effetti per l'uovo di Pasqua? Quest'anno, visti gli aumenti che già si son visti sul mercato, alcune confezioni sono più piccole rispetto allo scorso anno, mantenendo lo stesso prezzo. A parità di peso, quindi, il costo è più alto e lo stesso è accaduto per alcune tavolette di cioccolato (passate anche da 100 grammi a 80 grammi). Si tratta del cosiddetto fenomeno della "shrinkflation". Difficile, però, che gli ulteriori aumenti di questi giornidel prezzo all'ingrosso del cacao possano avere effetti sulle uova, la cui produzione è già partita da settimane, con le scorte piene. Secondo gli esperti, se il trend non si inverte, ci si deve però aspettare da aprile aumenti dei prezzi dei prodotti con il cioccolato attorno al 5%.
In ogni caso gli italiani non rinunciano affatto all'uovo di Pasqua. Secondo un'indagine di DoveConviene 3 consumatori su 4 (il 75%) porteranno in tavola il tradizionale uovo, mentre 1 su 5 (21%) festeggerà con ovetti ripieni, praline e cioccolatini assortiti.
Tra i gusti di cioccolato più amati, il cioccolato fondente e amaro rimane il preferito. Lo scelgono infatti il 37% degli italiani. C'è poi quello al latte, per cui opta il 29% dei consumatori. Quasi 1 italiano su 4 (24%), infine, lo apprezza in tutte le sue varianti e nonostante i prezzi.