Nazionale, Barzagli: «Come si sconfigge la bestia nera Spagna? Bisognerebbe ammazzarla»

Nazionale, Barzagli: «Come si sconfigge la bestia nera Spagna? Bisognerebbe ammazzarla»
di Alessandro Angeloni
Sabato 25 Giugno 2016, 15:32 - Ultimo agg. 16:23
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Dal nostro inviato

Il leader nascosto della difesa, Andrea Barzagli. C'era tra i convocati di Roberto Donadoni nel 2008, quando la Spagna eliminò l'Italia ai quarti di finale dell'Europeo in Austria e Svizzera; c'era pure nella finale di Kiev della Nazionale di Cesare Prandelli, sempre contro la Roja, a Euro 2012. Ha vissuto Marcello Lippi, con cui ha vinto il mondiale del 2006. Oggi è alla sua quarta - e come ha dichiarato lui stesso, forse ultima - esperienza in azzurro con il quarto ct diverso, Antonio Conte.

Candreva assente: «Ci dispiace per Antonio, sappiamo cosa ci poteva dare, ha fatto bene le prime due partite. Siamo in ventitré, ci saranno i sostituti giusti per non farlo rimpiangere. Ci stiamo preparando per il grande ottavo di finale, c'è lo spirito giusto. Siamo a buon punto».

Da Candreva alle diffide, preoccupazioni: «Il pericolo delle diffide c'è ed è alto, ma nessuno ci pensa. Anche se stranamente abbiamo pure due portieri diffidati su tre. Se deve succedere di prendere il giallo, succederà. La forza è il gruppo e non ci pensiamo».

Morata pericolo pubblico. «Non ci sono amici quando si va in campo, faccio fatica pure a salutarli. Morato è un pericolo, la qualità della Spagna è anche altrove. Ma Alvaro lo conosciamo ed è uno di qualità. Sarà importante stare attenti a chi dovrà dare la palla a lui. La Spagna la conosciamo e ci stiamo preparando al meglio. Morata avrà forse più vantaggi a conoscere noi difensori, che non il contrario. Magari se va dalla parte di Chiellini si prende qualche scarpata in più. Sarà importante sbagliare il meno possibile».

I complimenti di Morata: «Ha detto che sono il più bravo, ma non ci casco. Io un po' di timore di Morata e la Spagna ce l'ho e questi attestati di stima non mi piacciono».

L'Italia non è spacciata: «Nessuno parte spacciata. Siamo partiti nello scetticismo e ci poteva stare, ma questa Nazionale si è conquistata molti tifosi per quello che dà sul campo: cuore, attaccamento e senso di responsabilità. Ci fa piacere che la gente si possa essere avvicinata a noi, quando affronti un Europeo e la tua Nazionale non è favorita hai meno voglia di seguirla, noi abbiamo mostrato attaccamento e il supporto dei tifosi sarà tanto e lo sentiremo».

Che Barzagli è adesso. «Sono cresciuto, migliorato, ho sempre voglia di farlo. Quando cominci a stare in mezzo a grandi calciatori, a vincere, ti viene voglia di migliorare. Dopo il primo scudetto con la Juve ho passato un'estate a pensare a vincere nella prossima stagione. Fino ai trenta ho fatto una carriera media, ora mi ritrovo a giocare certe partite e certi trofei, dà la carica per migliorare. Sono migliorato su tutto, mentalmente e tecnicamente. A Trentacinque anni si giudica la prestazione per l'età e io mi ritengo alla pari di un ventenne. Reggo fisicamente e la testa gira bene».

Spagna avversaria ideale per questa Italia. «C'è voglia di giocarla e le motivazioni sono automatiche, in questo senso è un'avversaria facile. Ma la Spagna ha fatto vedere di essere una delle favorite per il titolo, noi combatteremo anche se siamo brutti e sporchi. Vedremo di far male ai nostri avversari. Vogliamo dimostrare di poterci togliere soddisfazioni».  

Come si ferma la Bestia Nera: «Bisognerebbe ammazzarla. La stiamo studiando, magari sarà un particolare a fare la differenza. Dobbiamo fare una partita attenta, ma abili a colpire».

Il futuro In Nazionale: «non ci ho pensato, non penso sia un problema. Se lascio non dovrà fare rumore. Finora ho solo pensato di fare un grande Europeo e sono concentrato sull'ottavo di finale».

Il miglior giocatore della Spagna: «Iniesta. Nettamente il più forte, uno dei più bravi centrocampisti di sempre, sicuro degli ultimi dieci anni».

I calci di rigore. «Ci siamo allenati su tutto, anche sui calci di rigore. Li proviamo tutti, vedendo pure brutte scene. Tanto i rigori li provi quanto vuoi, poi in partita cambia tutto».

I ricordi del 2006. «Era un altro periodo, un'altra squadra. Una cosa è rimasta: la forza di avere un gruppo affiatato. Sinceramente c'è sempre stato ma non così. In altri momenti non proprio tutti avevano lo stesso obiettivo».

Barzagli il migliore all'Europeo. «Io? Non penso proprio. I difensori forti sono altri e giocano nelle altre Nazionali. L'Italia ha una difesa collaudata, gli altri sono più forti singolarmente ma si aiutano poco. Io non mi paragono a Ramos, Pique, Hummels, sono grandissimi e più forti singolarmente».

Compleanno Zaza. «Voleva la torta, gli abbiamo detto di no. Gli ho fatto gli auguri alle 00.02, ci teneva. Lo spirito non manca, se lo mettiamo in campo faremo una gran bella figura».
 
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