A Madrid il trionfo delle Furie Rosse:
Juan Carlos si inchina a Casillas e soci

L'autobus dei campioni del mondo a Madrid (foto Victor R. Caivano - Ap)
L'autobus dei campioni del mondo a Madrid (foto Victor R. Caivano - Ap)
Lunedì 12 Luglio 2010, 21:03 - Ultimo agg. 13 Luglio, 13:49
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MADRID (12 luglio) - Poco pi di 16 ore dopo il trionfo sudafricano, la nazionale spagnola campione del mondo sbarcata alle 15.00 all'aeroporto madrileno di Barajas. Dal velivolo Iberia, sul quale campeggiavano le scritte “orgogliosi della nostra selezione” e “Campeones”, è uscito per primo il capitano Iker Casillas con in mano la Coppa del mondo. Un salto in albergo per rifocillarsi, poi è iniziato il tourbillon delle celebrazioni ufficiali, culminate nella grande parata di Madrid.



Alle 18 la famiglia reale al completo ha ricevuto i campioni del mondo a Palazzo reale. Il re Juan Carlos, che non era potuto andare in Sudafrica per problemi di salute, la Regina Sofia, i Principi delle Asturie e la infanta Elena hanno accolto le Furie Rosse nel salone delle colonne. Il capo di stato spagnolo ha salutato con un forte abbraccio il capitano Casillas e il ct Vicente del Bosque. Il re ha dedicato due abbracci agli autori degli ultimi due gol della seleccion, Carles Puyol e Andres Iniesta, mentre la regina sfoggiava per l'occasione un vestito completamente rosso. «Siete un esempio di sportività, nobiltà e di squadra», ha detto il re nel suo discorso, nel quale ha ringraziato la Roja per «aver fatto vibrare tutta la Spagna e aver realizzato uno dei nostri sogni». Il re ha chiuso il suo discorso con un «viva la seleccion, viva Espana». Casillas ha regalato a Juan Carlos una maglietta con la scritta “campeones del mundo” e ha passato la coppa prima al monarca, per la foto ufficiale, e poi anche all'infanta Leonor, la piccola figlia dei principi.



Poi è stata la volta del premier Josè Luis Zapatero, che ha ricevuto i 23 giocatori nel palazzo della Moncloa. Zapatero è andato a stringere la mano a tutti i giocatori che scendevano dagli autobus. Gli abbracci del premier sono andati a Puyol, Sergio Ramos, Iniesta, e Xavi. Zapatero ha ricordare che «la coppa l'hanno vinta loro ma è di tutti gli spagnoli e anche di tutti i calciatori che hanno provato a vincerla prima». Zapatero ha voluto al fianco Andres Iniesta che ha definito «un esempio» per le giovani generazioni ed ha ringraziato il ct del Bosque per il suo lavoro.



Il governo spera in un effetto Roja per la boccheggiante economia iberica, nella speranza anche di ritrovare ossigeno nei sondaggi prima delle politiche del 2012. Zapatero, grande comunicatore, ha ammesso di avere pianto dopo il gol di Iniesta, la vicepremier e ministro dell'economia Elena Salgado ha annunciato che l'effetto-Roja farà crescere «dentro e fuori la fiducia nel nostro paese» e il ministro dell' industria Miguel Sebastian ha pronosticato un aumento del Pil dello 0,7%. Il ministro degli esteri Miguel Angel Moratinos si è detto invece «sicuro» che cresceranno gli investimenti e le esportazioni grazie alla «poderosa» vittoria delle Furie Rosse.



Verso le 20 l'autobus scoperto della nazionale campione del mondo si è immerso nella marea umana tinta di rosso che stava aspettando ansiosa all'entrata del centro di Madrid, nella piazza Moncloa. Le strade del percorso sono letteralmente state prese d'assalto e ricoperte dai colori rosso e oro della rojigualda, la bandiera nazionale. La televisione statale parla di più di un milione di persone in attesa dei campioni del mondo nel centro di Madrid e nella spianata di Principe Pio, destinazione finale delle furie rosse. Al piano superiore del double decker i calciatori festeggiano salutando i tifosi e bevendo birre e, apparentemente, anche cocktails. Secondo Rtve la festa scoppiata in città è ancora maggiore di quella di due anni fa, quando le furie tornarono a casa con la coppa d'Europa.