Benevento, sconfitto il Cosenza e riconquistato il secondo posto

Benevento, sconfitto il Cosenza e riconquistato il secondo posto
di Luigi Trusio
Domenica 21 Dicembre 2014, 23:52 - Ultimo agg. 22 Dicembre, 09:07
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Nel giorno del positivo esordio di D’Agostino, il Benevento, pur zoppicando, riprende a correre contro un Cosenza mai domo e chiude il 2014 con una vittoria sofferta ma preziosa



I giallorossi si regalano un Natale sereno mantenendo immutate le distanze dalla capolista Salernitana, ritrovando il secondo posto grazie al pari della Juve Stabia a Lamezia e staccando la corazzata Lecce, sconfitto a sorpresa ad Ischia, di 6 lunghezze. Anche stavolta il copione è stato pressoché lo stesso: Lucioni e compagni dopo aver disputato un gran bel primo tempo (chiuso in vantaggio 3-1), nella ripresa hanno accusato un vistoso calo lasciando spazio alla reazione degli avversari.



L’unica variabile, per alcuni versi incoraggiante, è stata rappresentata dal gol incassato a freddo (2’) che ha innescato poi una tanto veemente risposta. Era stato Magli a perforare l’incerto Piscitelli (al rientro dopo 3 mesi), anticipandone l’uscita sugli sviluppi di un calcio piazzato. Ma i sanniti non si sono per nulla scomposti e hanno cominciato ad attaccare ai lati con le sfuriate dei tandem esterni (Celjak-Alfageme da una parte, Pezzi-Campagnacci dall’altra) azionati dal piede magico di D’Agostino.



L’1-1 di Eusepi su rigore ha fatto capire che l’equilibrio si poteva spezzare in qualunque momento. Come per esempio al 24’, quando D’Agostino ha verticalizzato per Alfageme che in controllo precario ha messo Eusepi solo davanti a Ravaglia. Miracoloso l’intervento del portiere sul centravanti, rimasto con un palmo di naso. Il sorpasso si è però materializzato un giro di lancette dopo, quando su corner di D’Agostino, Lucioni ha spizzato di testa prolungando la traiettoria per l’accorrente Alfageme che di piatto ha raddoppiato.



Il Benevento ha avuto il merito di continuare a premere nonostante la sensazione di appagamento, sfiorando il tris con un paio di tiri di Campagnacci. Il terzo gol è arrivato, al 40’, con una giocata d’antologia di Marotta, che, su appoggio di Eusepi, ha prima aggirato Blondett con un tunnel e poi ha bucato Ravaglia scaricando un violento destro sotto la traversa. Proprio quando sembrava tutto facile, l’intervallo, come spesso sta accadendo quest'anno con un Benevento dai due volti, ha spento la luce: nella ripresa è rientrato in campo una squadra svogliata, forse convinta di aver già chiuso la pratica e per giunta stanca e appesantita.



Il Cosenza, sornione, si è messo a giochicchiare e vedendosi concedere spazi insperati ha cominciato a crederci: dopo una lunga pressione e i tiri insidiosi di Caccetta e Sperotto, Tortolano, dopo aver saltato un paio di avversari, ha impallinato Piscitelli dalla distanza. Brini è corso ai ripari (dentro Melara, Allegretti e Mazzeo) ma non ha risolto granché, il Benevento ha stretto i denti ed è riuscito a prendersi di forza i tre punti non prima d’aver corso altri due pericoli con Corsi e Cesca. Mazzeo nell’ultimo minuto di recupero avrebbe potuto anche calare il poker.
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