Benevento, grandi sogni
a Carpi può ipotecare la A

Benevento, grandi sogni a Carpi può ipotecare la A
di Roberto Ventre
Domenica 4 Giugno 2017, 10:20 - Ultimo agg. 17:58
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Benevento nel calcio ha riscritto la sua storia in un solo anno e ora gli manca l’ultimo guizzo per completare la magia. La doppia promozione consecutiva, prima in B e adesso in A, avrebbe dell’incredibile dal punto di vista sportivo ma sarebbe la logica conseguenza della gestione societaria del presidente Oreste Vigorito e dello splendido lavoro tecnico di Marco Baroni, l’uomo del secondo scudetto azzurro, quello che segnò al San Paolo il gol dell’1-0 alla Lazio il 29 aprile del 1990.

Una squadra che ha fatto innamorare non solo Benevento e la sua provincia ma tutta l’Italia calcistica che ama la serie B. Nel campionato in cui mai nulla è scontato il Benevento, insieme alla Spal approdata direttamente in A, è stata la sorpresa più bella: una delle squadre che gioca il calcio più piacevole e che con la forza della spensieratezza è riuscita ad inerpicarsi fino alla finale playoff. Un traguardo inimmaginabile a inizio stagione ma diventato realtà con piena merito. L’ultimo atto a Carpi contro la formazione di Castori (squalificato), retrocessa dalla A un anno fa, avversario scorbutico per la sua capacità di chiudersi e ripartire e di saper soffrire nei momenti difficili. La dimostrazione più palese l’ha data nella semifinale contro il Frosinone, favorito e meglio piazzato in campionato: il Carpi in 9 contro 11 ha strappato il pass per la finale con la punizione del napoletano Letizia vincendo 1-0 nel finale al Matusa. Una formazione che ha ereditato dalla serie A, persa solo all’ultima giornata, la mentalità di sapersi difendere con i denti tutta dietro la linea della palla: anche il Napoli di Sarri soffrì sia all’andata, pareggiando 0-0 a Modena, che al ritorno al San Paolo vincendo solo 1-0 con un gol su rigore di Higuain. 

La forza del gioco, invece, è il marchio di fabbrica di Baroni che i playoff li disputò anche l’anno scorso con il Novara fermandosi in semifinale contro il Pescara, poi promosso: il tecnico stavolta più che mai vuole arrivare fino in fondo. «Il Benevento si presenta ai playoff non per l’onore di parteciparvi ma con la voglia di vincerli», queste le parole del tecnico pronunciate prima dell’esordio contro lo Spezia. «Al di là degli avversari il Benevento gioca sempre con la sua impostazione, l’atteggiamento sarà quello di sempre», ha sottolineato l’allenatore dopo l’ultima impresa contro il favorito Perugia.

Il Benevento parte dal vantaggio della migliore posizione in classifica nella regular season, ciò vuol dire che potrebbero bastare due pareggi per volare in serie A. Ma ovviamente Baroni e i giallorossi, da ieri sera in ritiro a Modena e accolti da numerosi tifosi già all’arrivo della stazione di Bologna, fanno tutto meno che calcoli di questo tipo. Mente sgombra stasera al Cabassi, il Benevento giocherà la partita secondo i suoi canoni di calcio propositivo, difesa alta, possesso palla e ricerca della giocata offensiva che riesca a sorprendere gli avversari. Baroni si affida al 4-2-3-1, uno schema che funziona anche con l’assenza degli uomini di maggiore classe per infortunio (Ciciretti non è stato convocato e tornerà disponibile per il ritorno di giovedì 8 a Benevento, Ceravolo è rientrato in gruppo ma partirà dalla panchina). Mancherà anche Puscas, squalificato, il centravanti decisivo per il gol a Perugia, punta centrale sarà il guineano Cissè. Oggi si prenderà l’ultima decisione per Chibsah, per il quale però ci sono spiragli positivi. «Affronteremo la partita con grande convinzione e serenità, ce la giocheremo. La squadra sta bene fisicamente e mentalmente. Il Carpi ha nel suo dna la fase difensiva molto attenta e le ripartenze micidiali. La nostra mentalità è quella di attaccare e andare alla ricerca del gol, di provare sempre a vincere», spiega Salvatore Di Somma, il ds del Benevento, libero e capitano dell’Avellino in serie A.

Il Benevento sarà spinto da un’intera città. Verrà allestito il maxi-schermo in piazza Risorgimento. Esauriti rapidamente i 680 biglietti del settore ospiti ma stasera al Cabassi tutto esaurito (5510 posti) saranno molti di più, almeno in duemila perché tifosi giallorossi non residenti in città sono riusciti ad acquistare tagliandi di altri settori. Grande attesa già proiettata sul ritorno di giovedì sera al “Ciro Vigorito”, andati a ruba tutti i biglietti (11.605) in un solo giorno (martedì ci sarà un vertice in Prefettura per l’apertura della curva nord e la vendita di altri 4mila biglietti). Importantissimo il primo atto, quello di Carpi. L’unico dubbio a centrocampo tra Chibsah o Del Pinto, l’altro centrale è Viola. Davanti a Cragno, portierino finito anche nel mirino del Napoli, linea difensiva a quattro con Venuti a destra e l’uruguaiano Lopez che vinse già i playoff con il Brescia a sinistra, coppia centrale composta dal capitano Lucioni e Camporese. Le tre mezzepunte alle spalle di Cissè saranno Melara, Falco e Eramo.
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