Pagani-Juve Stabia, il derby di Fontana:
«C'erano le soluzioni per giocarlo coi tifosi»

Pagani-Juve Stabia, il derby di Fontana: «C'erano le soluzioni per giocarlo coi tifosi»
di Gaetano D'Onofrio
Sabato 22 Ottobre 2016, 18:56
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E’ l’allenatore del momento. Con la sua Juve Stabia ha letteralmente riacceso la torcida del Menti, rispolverando quel sogno di cadetteria sopito dopo le delusioni dell’ultimo anno. Gaetano Fontana vive il momento senza troppo esaltarsi, ma anche con uno sguardo al passato recente, ad una squalifica che gli ha negato per troppo la gioia di allenare: «È vero, sono uno a cui piace assaporare il momento, vivendolo con serenità e senza troppi alti o bassi. Mi piace pensare di essere davanti ad un parabrezza che rappresenta il mio futuro, ma di avere uno specchietto retrovisore che, sia pure piccolo, mi consente uno sguardo al passato, che non va mai dimenticato, per evitare di ripetere errori o scelte».

Manniello ha confermato la bontà della sua scelta, augurando al suo allenatore una carriera florida, sulla falsa riga di Rastelli che, oggi al Cagliari, proprio alla Juve Stabia ha iniziato la nuova professione dopo aver appeso le classiche scarpette al chiodo. Fontana, che proprio con i gialloblù fallì la scalata alla serie B, sorride, ringrazia, e sogna una parte del suo percorso in panchina proprio alla guida delle vespe: «Ricordo sempre l’anno della finale persa col Savoia, e l’amarezza è ancora tanta. Il mio sogno, la scommessa che ho fatto quest’anno è proprio quella di tentare di regalare quel sogno alla città. Ma i conti li tireremo insieme a fine anno».

Oggi la realtà dice Paganese, il derby che domani, al Torre (16.30 in campo), potrà dare un grosso slancio al cammino della Juve Stabia: «Affrontiamo una signora squadra – spiega -, a dispetto delle difficoltà legare all’inizio ritardato del loro mercato e della loro stagione. Assenze nella Paganese? Mercoledì in coppa ho cercato di far giocare chi aveva bisogno di mettere minuti nelle gambe per avere tutti a disposizione, sicuramente non siamo tutti allo stesso livello, ma cercheremo di trarre il meglio nelle scelte della vigilia». Una rosa che ha saputo gestire fino ad oggi, mutando pelle di gara in gara, soprattutto con i tanti cambi sugli esterni: «Di solito cerco di sfruttare chi sta meglio, di dare spazio a chi a livello di condizione fisica e mentale riesce a garantire l’optimum, ma anche con uno sguardo alle caratteristiche dei singoli e dell’avversario. Il campo ci sta dando ragione».

Derby blindato, senza tifosi stabiesi al seguito (nei pressi del Menti sarà installato uno schermo per gli affezionati della curva), Fontana, che proprio per un derby ha conosciuto l’onta della squalifica, borbotta: «Per queste situazioni ho preso una squalifica di tre anni e mezzo e forse sono il meno indicato a ribadire quanto già detto. È una cosa che si commenta da sola, non credo non ci sia il modo di risolvere la questione, c’è, forse vogliamo fare finta di non vederlo e per risolverlo andiamo a colpire la parte più debole che sono i tifosi. Evidentemente è inutile fare la tessera del tifoso se poi ti impediscono di andare a vedere un derby. Questi campionati si vincono e si perdono anche per il calore della gente, i nostri calciatori avrebbero voluto giocare con tanti tifosi al seguito, non sarà così, ma ci hanno fatto sentire in questi giorni l’affetto e la passione in vista del derby, speriamo di far loro un bel regalo».