Derby, Salernitana per il poker
ma la Paganese è ferita

Derby, Salernitana per il poker ma la Paganese è ferita
di Eugenio Marotta
Venerdì 21 Novembre 2014, 22:50 - Ultimo agg. 22 Novembre, 08:59
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Menichini non si fida della Paganese: teme il derby, le insidie del campo, quelle motivazionali e tanto altro ancora. Oggi pomeriggio all’Arechi, la Salernitana va a caccia del poker di successi di fila da calare proprio contro gli azzurrostellati, nell’anticipo della 14.esima giornata del campionato di lega pro. Il trainer granata deve fare a meno di Tuia e Favasuli (squalificati), oltre a Mendicino ancora out per infortunio. La Paganese, invece, ha un’assenza pesantissima sul piano emozionale: è priva del suo presidente Trapani (per la nota vicenda giudiziaria) ed ha giurato di giocare con il coltello tra i denti proprio per il suo patron che non chiede altro. Se a questo si aggiunge il sapore del derby il quadro è completo. Ecco spiegati i motivi per cui Menichini teme maggiormente il match di questo pomeriggio con annesse motivazioni esterne della Paganese.

La Salernitana tornerà al passato, giocando con il triangolo rovesciato in attacco, un centrocampista in più nella zona nevralgica e 4 difensori in linea davanti a Gori. Alla vigilia del derby, il trainer granata ha parlato soltanto con il filtro dell’official web site. Nessuna conferenza stampa, tanto per intenderci. Soltanto le solite dichiarazioni prive di contraddittorio. Una bocca semi-cucita, insomma, da cui trapela comunque un rispetto, quasi un timore, solo apparentemente eccesivo, nei confronti dell’undici di Sottil.
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