SALERNO - Esordio amaro per Alberto Bollini sulla panchina granata, con tanti rimpianti. Una Salernitana spigliata, propositiva e sfortunata in avanti (tra legni e un penalty non concesso) ma altrettanto ingenua nel beccare due gol, dormendo in marcatura su palla inattiva, esce sconfitta dal match del San Nicola. «Analisi perfetta, è così - risponde Bollini – Purtroppo il calcio è fatto di dettagli che a volte tagliano le gambe: dovremo lavorare sul discorso delle marcature su calci da fermo».
Due soli giorni di lavoro e s’è già vista l’impronta diversa, tutt’altro che sparagnina. Però le disattenzioni colossali fanno rabbia. «Ci siamo comportati bene nelle ripartenze, nel primo tempo abbiamo creato due occasioni, più la traversa – analizza il neo trainer granata in sala stampa - Il Bari ha concluso solo su palla inattiva e ci ha beffati. All’intervallo ho chiesto coraggio, ma dopo appena 6’ abbiamo preso un altro gol ed è stato difficile. Nonostante tutto abbiamo creato opportunità: il palo, poi l’azione del fallo di mano di Basha in area. Col rigore e l’espulsione sarebbe stata un’altra gara. Nel calcio vince chi segna e noi lo meritavamo, per giunta contro una squadra che in casa ha fatto tanti punti e in un bellissimo clima. Vanno fatti i complimenti ai tifosi per il gemellaggio».
Calendario in salita, ora c’è Frosinone e per Bollini pochissimo tempo per studiare e capire. Ci si mettono anche gli infortuni – pesanti le assenze di Vitale, Schiavi e Odjer – a rendere più complicata la mission. «Ho chiesto ai calciatori collaborazione, l’ho vista. Bisogna continuare a lavorare – dice il tecnico – Per me dicembre rappresenta un mini campionato con squadre forti da affrontare. Occorre essere più coraggiosi, diminuire la percentuale di gol subiti e prendere il buono che la pressione di una piazza come Salerno mette: l’ambiente è genuino, cerco di stemperare tutto e dare fiducia ai ragazzi».
La riapertura del mercato non è lontana. Buoni spunti ieri col 4-3-3, chissà cosa e quanto chiederà Bollini alla società per mettere in pratica il modulo al meglio da gennaio, sfruttando anche la sosta. «Non sono un integralista, gioco con chi ho a disposizione e non penso a cosa può mancare. Al San Nicola abbiamo impostato uno schieramento offensivo e uno difensivo (4-5-1, ndr). Contano equilibrio e disponibilità nel sacrificarsi in fase di non possesso», dribbla Bollini prima di dare giudizi su quel Donnarumma che rischia di restar fuori dall’undici titolare: «Alfredo ha un curriculum importante e grandi motivazioni. Ci ho parlato, lui può fare tanto e tutto. Ho già detto che a volte chi entra in corso d’opera può fare la differenza, lui è partito esterno per motivi legati alla lettura del gioco, volevo che puntasse il già ammonito Cassani, poi l’ho messo seconda punta dietro Coda».
Salernitana, Bollini amareggiato
«Meritavamo di segnare»
di Alfonso Maria Avagliano
Domenica 4 Dicembre 2016, 06:55
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