SALERNO - Tre partite da mezz’ala, un gol segnato, tanti palloni toccati, eppure in quella posizione Alessandro Rosina resta una specie di prigioniero: il talento e l’esperienza gli permettono di giocare quasi ovunque, coprendo varie zone del campo, ma è quando vede la porta che l’ex Toro può accendersi davvero. Nel corso della sua carriera, Rosina ha sempre abbinato qualità e quantità, spunti di classe e tanto sacrificio, perché lui in campo è uno di quelli che ama dare l’esempio. Ed allora, eccolo non risparmiarsi nel rincorrere pallone ed avversari, esaltando i tifosi e trasmettendo energia ai compagni, ma – anche questo va messo sulla bilancia – finendo con l’allontanarsi troppo dalla porta avversaria, a volte distante troppe decine di metri.
«Rosina può giocare ovunque – ha sempre detto Sannino – e con me ha fatto pure la mezz’ala. Non sarà mai schierato da trequartista perché per me o sei centrocampista o sei attaccante». L’ex allenatore del Varese non lo vede nella terra di mezzo, a galleggiare tra le linee, in cerca dello spazio e della giocata che illumini la scena. Giunto a Salerno a pochi giorni dal via del campionato, Rosina non s’è tirato indietro quando Sannino gli ha subito offerto una chance da titolare.
A La Spezia, fascia di capitano al braccio, ha bagnato con un gol l’esordio in granata, giocando da centrocampista e calandosi nel ruolo con umiltà e dedizione: sprazzi di classe e tanta sostanza, fin quando il fiato lo aveva supportato. Già col Verona, Rosina è apparso in progresso sul piano atletico.
Salernitana. Rosina mezz'ala spuntata
Sannino pensa ad una svolta nel modulo di gioco
di Nicola Roberto
Lunedì 12 Settembre 2016, 12:14
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