E se l'attacco di stanotte di Israele a Isfahan fosse in realtà una de-escalation? La risposta alla pioggia di droni e missili che si è scatenata sabato notte è stata sferrata da Israele stanotte intorno alle 4.30. L'Iran parla di un attacco con piccoli droni. La città colpita è inserita nel programma di ricerca atomica iraniano. Non sembra però l'inferno che di temeva all'inizio di questa settimana, all'indomani dell'operazione iraniana. Ecco perché gli analisti parlano stamattina di una fase in cui le tensioni in realtà potrebbero cominciare ad allentarsi.
«L'attacco israeliano contro l'Iran è un allentamento dell'escalation. Dovevano fare qualcosa ma l'azione è limitata rispetto all'attacco su Damasco che ha fatto precipitare la crisi». Lo scrive su X Ian Bremmer, analista fondatore di Eurasia Group, società di consulenza sui rischi geopolitici.
israeli strike against iran is deescalatory.
had to take some sort of action.
restrained compared to attacks on damascus that precipitated the crisis.— ian bremmer (@ianbremmer) April 19, 2024
Il precedente: l'attacco al consolato senza consultarsi con gli Usa
E non rappresenta un'escalation, l'operazione di stanotte, perché gli Stati Uniti erano stati avvertiti con diverse ore di anticipo dell’attacco israeliano.
Stavolta è andata diversamente: il segretario alla Difesa Lloyd Austin ha parlato ieri pomeriggio con il suo omologo israeliano, Yoav Gallant, delle minacce regionali e delle azioni destabilizzanti dell'Iran in Medio Oriente. Lo ha riferito il portavoce del Pentagono Patrick Ryder. I due leader hanno anche discusso dell'importanza di aumentare e sostenere il flusso di aiuti umanitari ai civili di Gaza, anche attraverso la nuova rotta dal porto di Ashdod in Israele. Anche l'aumento degli aiuti può rappresentare un'azione che va verso la de-escalation perché allenterebbe l'isolamento politico di Israele.
Su un presunto attacco "moscio", l'Iran provoca. «Le autorità israeliane si prendono in giro da sole!», così la stampa semi-ufficiale Tasnim su X ironizza sul post del ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir in risposta al presunto attacco israeliano vicino a Isfahan, definito «moscio».
Israele conferma dunque quel che aveva prospettato negli ultimi giorni: una risposta contenuta in gradi di evitare una escalation.