G7 Capri 2024, tutti i riflettori sull'isola azzurra: «Prova superata, ora altri summit»

«Arrivederci G7», il paradiso terrestre resta qui

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani con i bambini di una scuola di Capri
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani con i bambini di una scuola di Capri
di Lorenzo Calò
Sabato 20 Aprile 2024, 08:00 - Ultimo agg. 19:00
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Quando anche l'ultima delegazione ospite ha preso il mare, tra la piazzetta e le stradine che degradano verso quel panorama mozzafiato benedetto dalla natura l'atmosfera è stata come di un'immagine sospesa, l'atto finale di una sorta di incantesimo che - come tutto - prima o poi svanisce. È il paradosso dello stupore nell'isola della magia, proiettata in giro per il mondo come scenario paradisiaco del G7. Non che Capri avesse bisogno di pubblicità, «ma questa volta è stato diverso» - ti senti rispondere da chi qui ci vive e con il turismo è abituato a confrontarsi ogni giorno. Alla fine del meeting dei Sette grandi, insomma, la percezione è che non solo Capri (e Anacapri) siano state all'altezza delle aspettative di un grande evento - sotto il profilo organizzativo, dell'efficienza, della ricettività - ma che, in qualche modo, il summit rappresenti un ulteriore salto di qualità. «Capri ha dato la risposta che ci aspettavamo ed è pronta a ospitare avvenimenti importanti di livello internazionale», dirà in serata il sindaco Marino Lembo. In un certo senso, questa è stata anche la sua grande partita, quella che lui legge andando oltre il semplice racconto dei fatti. «Tutto è andato bene - spiega - perché, forse per la prima volta, qui la gente, i residenti, i turisti, hanno visto con i propri occhi i grandi della Terra, hanno potuto salutarli, ne hanno scoperto il lato umano. Insomma, quei personaggi magari prima osservati solo in tv ora li hanno conosciuti in carne e ossa, hanno respirato la stessa aria, calpestato la stessa strada. Qualcuno aveva avuto dubbi, ma a Capri si viene per vivere esperienze e non per paracadutare dall'alto eventi e personaggi». È la nuova dimensione del turismo umanizzato. E forse anche per questo - salutando giornalisti e staff - il ministro Antobio Tajani ha più volte sottolineato «l'assoluto successo» di questa iniziativa. Lui stesso non si è sottratto all'incontro con una scolaresca del posto («chiamatemi Antonio, Tonino, Totò, come volete?», ha detto ai ragazzi) ma ha invitato al gioco anche il suo collega Dmytro Kuleba e l'ambasciatore di Kiev in Italia favorendo un tenero abbraccio con uno scolaretto di nove anni, di origine ucraina, in Italia da sette. Proprio ieri Kuleba ha festeggiato il compleanno, 43 primavere che da febbraio 2022 sono assai più amare. Ma, almeno per tre giorni, nella favola di Capri c'è spazio per ogni lieto fine: isola di G7 e candeline visto che anche il segretario di Stato Usa ha deciso di festeggiare qui il suo 62esimo genetliaco. «Furbo» Antony Blinken: ha atteso un giorno in più (è nato il 16 aprile) ma vuoi mettere un cena al chiaro di luna con musica di sottofondo e un passo di danza, appena accennato, da parte della signora Eva con lui che suona il tamburello? Unica delle consorti al seguito, ha anche fatto shopping (mini e in bianco) stile bestseller di Kinsella. Pezzi preferiti: foulard, borse e profumi. 

Il risveglio 

Sì, certo, il mare grosso e il fastidiosissimo vento consegnati in queste ore da un april-gennaio avaro di tepori primaverili avranno fatto rinviare lo spettacolo pirotecnico allestito per suggellare lo storico evento ma, a conti fatti, gli affari di ristoratori, bar e albergatori sono stati più che soddisfacenti. «È presto per stilare un bilancio preciso dell'impatto del G7 sull'isola ma le sensazioni sono più che positive. Avercene sempre eventi come questo». A parlare è Sergio Gargiulo, esponente dell'omonima storica famiglia di albergatori, dallo scorso gennaio leader della locale associazione di categoria. Svolta una rapida ricognizione, grazie al G7 le strutture ricettive hanno superato il 70 per cento della disponibilità «ma comunque stavamo registrando già dati superiori all'anno scorso», riflette. E questo è sicuramente un fenomeno in rapida crescita se si pensa che, comunque, alla voce turismo le attività dell'isola sono legate a un ciclo basato sulla stagionalità. Molte strutture hanno riaperto per il ponte di Pasqua, qualcuna il sabato santo, ma per il 25 aprile e il 1 maggio le prenotazioni fioccano. Almeno un 15 per cento in più rispetto al 2023, anno in cui, nei sette mesi di stagione turistica, da inizio aprile a fine ottobre, sono state 2.217.527 le persone sbarcate al porto di Capri da unità di linea. I mesi con numero di arrivi più alti sono stati, nell'ordine, giugno, settembre, agosto e luglio. Ma nel computo non rientrano gli arrivi avvenuti al porto turistico, a Marina Piccola o attraverso charter privati. E proprio sul porto turistico vertono le principali opzioni di successo in ragione delle quali la mano pubblica ha inteso investire in infrastrutture, programmazione e stabilità finanziaria nei prossimi dieci anni. Ecco perché a fine dicembre scorso il Comune ha rinnovato la concessione in house alla Spa presieduta da Giancarlo Cangiano.

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Resta ora da comprendere a quale scenario si aprirà la vocazione internazionale dell'isola, di recente anche meta d'elezione per set cinematografici in particolare di matrice Usa: restare approdo esclusivo di un turismo di lusso o concedersi ai flussi di massa? «Noi abbiamo la cultura, la storia e la bellezza - avverte Lembo - Capri è patrimonio dell'umanità, giusto anche che sia fruibile». Resta però il nodo della sostenibilità economica, gestionale e ambientale. La tassa d'imbarco oggi ammonta a 5 euro (dal 1 aprile al 31 ottobre) mentre nei mesi invernali si dimezza. Da questo sistema il Comune introita a bilancio 1,2 milioni l'anno che vengono in larga parte reinvestiti per i servizi di igiene urbana e arredo. È possibile allungare ancora la stagione e rendere Capri «tourism free» tutto l'anno? Il benvenuto è già sugli aliscafi: t-shirt bianca con logo Capri e vela stilizzata in blu, sotto la scritta «Italia». In vetrina gelati, sandwich e persino reggiseni ispirati al summit: l'isola ha risposto con ordine, generosità e ospitale discrezione. Fiera della sua naturale bellezza. «Arrivederci G7», il paradiso terrestre resta qui. 

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