Altolà a tavolino selvaggio e stretta sugli orari della movida e sulla vendita di alcol. E sanzioni pesanti per gli esercenti che sgarrano e vedono superalcolici ai minori. Questa l'ossatura del provvedimento che il sindaco Gaetano Manfredi e la sua giunta spera di varare per addomesticare la movida napoletana che trasforma la notte nel tempo dell'anarchia. Ma prima di varare il provvedimento il Comune sta mettendo in campo un giro incontri che iniziano oggi dove si aprirà la fase dell'ascolto verso gli esercenti, i residenti e le Municipalità chiamate a fare la loro parte. In questo senso nel pacchetto movida tranquilla entrano a pieno titolo e con ruoli determinanti per la prevenzione, scuole e famiglie. «Non possiamo in pochi giorni risolvere problemi che si sono accumulati in dieci anni perché quando si crea una concentrazione di locali, come viviamo in alcune parti del centro storico, e un'abitudine dei giovani ad aggregarsi senza il rispetto delle regole, poi dopo dieci anni in cui si è fatto poco riportare i buoi nella stalla non è semplice». Così il sindaco sintetizza e inquadra la situazione. Che non è per nulla buona, Napoli nei weekend di notte fa paura.
Oggi gli assessori al Turismo e attività produttiva Teresa Armato e alla Legalità e Polizia municipale Antonio De Iesu inizieranno a fare il punto della situazione a partire dalle Municipalità.
Il sindaco non si tira indietro e risponde sull'aumento degli stipendi dei sindaci: «Sarà una decisione del Parlamento che ne assumerà la responsabilità ma credo che si debba partire dal presupposto che amministrare una realtà così complessa richiede competenze e trasparenza e il riconoscimento del lavoro che viene fatto altrimenti ci saranno solo persone ricchissime che possono fare questo tipo di lavoro o persone che lo faranno pensando di fare un investimento per ritorni diversi». Per Manfredi «il riconoscimento di uno stipendio giusto è un passaggio che fa parte della democrazia. Al momento della mia candidatura sapevo che lo stipendio da sindaco sarebbe stato inferiore a quello da professore. L'adeguamento non riguarda solo il sindaco ma a catena gli assessori, i consiglieri, gli amministratori delle Municipalità».