Napoli Porta Est, De Luca: «Tre anni di lavori tunnel verso la City»

Il governatore ha sottolineato «la collaborazione» con Ferrovie dello Stato

Il rendering di Porta Est
Il rendering di Porta Est
di Dario De Martino
Sabato 20 Aprile 2024, 23:10 - Ultimo agg. 21 Aprile, 10:00
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Realizzare la nuova cittadella regionale in tre anni, quindi entro la fine del 2027. Pubblicato il bando di gara, Vincenzo De Luca ha presentato ieri il progetto di “Porta Est”: un piano ambizioso destinato a cambiare il volto dell’area di piazza Garibaldi. Lì sorgeranno la cittadella dove sistemare gran parte degli uffici della Regione, un parco urbano in via Galileo Ferraris e il collegamento diretto con un tunnel verso il Centro Direzionale. Un progetto nato dopo un intenso lavoro di cucitura istituzionale che ha portato nel 2023 al protocollo d’intesa con Comune di Napoli e Ferrovie dello Stato. Peccato che ieri al tavolo della presentazione ci fosse soltanto la Regione. Un’operazione che ha irritato il Comune, anche se da Palazzo Santa Lucia spiegano che l’invito a Palazzo San Giacomo era stato inviato.

Ma andiamo con ordine, partendo dal progetto. «È un momento storico per la città. Questo intervento dà il via a un programma di riqualificazione urbana di dimensione europea e di valore straordinario», spiega De Luca nel suo intervento a Palazzo Santa Lucia («che resterà comunque la sede di rappresentanza della Regione»). Obiettivo iniziale del governatore era quello di realizzare una cittadella per tutti gli uffici regionali «così da risparmiare 15 milioni di fitti passivi». Il piano si è poi allargato. L’idea è ambiziosa: «Faremo un concorso internazionale di idee e speriamo di avere una grande firma anche perché vorremmo realizzare a Napoli un’opera di grande architettura contemporanea per avere un elemento di identità moderna a Napoli», dice De Luca.

Il piano si divide in due fasi: la prima in cui si solleciteranno idee progettuali, la seconda in cui verranno selezionate le cinque migliori proposte per realizzare il master plan. Ma non solo. Il progetto Porta Est prevede anche la realizzazione di un parco urbano in via Galileo Ferraris.

E poi due importanti interventi di viabilità. Il primo è l’ingresso alla cittadella regionale direttamente dall’autostrada Sud «per non ingolfare la città». Poi è previsto, e solo questo intervento costerà 30 milioni, il collegamento tra la nuova cittadella e il Centro direzionale attraverso «un sottopasso, riprendendo - ricorda De Luca - una vecchia idea progettuale che non era stata realizzata».

Quanto ai tempi, l’obiettivo è di realizzare la cittadella e gli altri lavori che sono a carico della Regione in tre anni: «Contiamo di concludere le due fasi progettali per arrivare al master plan entro fino anno. Dall’apertura del cantiere in poi, lavorando anche di notte con il triplo turno, puntiamo a terminare i lavori in tre anni», dice De Luca affiancato in conferenza stampa dal numero uno dell’Eav Umberto De Gregorio e dall’assessore all’Urbanistica Bruno Discepolo.

Nel corso dell’appuntamento De Luca ha fatto anche il punto sugli altri interventi della Regione per il capoluogo, per un totale di circa un miliardo di investimenti. Il più importante è la creazione del nuovo ospedale Santobono a Ponticelli, un polo pediatrico da oltre 500 posti per il quale è stata espletata la gara di progettazione. Poi dopo l’estate partiranno «gli interventi per Palazzo Penne (che ospiterà la Casa dell’architettura e del design) e per il nuovo Conservatorio di San Pietro a Majella, oltre ai lavori per lo stadio Collana al Vomero».

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Alla presentazione di ieri si è arrivati in un clima teso. De Luca ha sottolineato «la collaborazione» che c’è stata con Ferrovie dello Stato, che ha ringraziato, e il Comune e ha ricordato il «lavoro impegnativo per collocare l’intervento nel piano urbanistico comunale e per trovare un punto di equilibrio con Fs per la cessione delle aree». Eppure la Regione ha presentato ieri il progetto in solitaria, nonostante il 24 aprile sia in programma un appuntamento organizzato da Ferrovie dello Stato all’Unione industriali, dal titolo “La Napoli che verrà”, in cui il piano di Porta Est sarà sicuramente protagonista. A domanda precisa sul perché non si è realizzata una presentazione congiunta, De Luca risponde: «Noi siamo la Regione e presentiamo le opere che facciamo noi. Quelle che fanno gli altri, le presentano gli altri».

E quando gli si fa notare che a Palazzo San Giacomo questa scelta non è stata presa bene, fa ironia: «Noi non curiamo la parte psicanalitica». Infine aggiunge: «Dobbiamo risparmiare 15 milioni l’anno. Sicuramente qualcuno che perderà il fitto non la prenderà benissimo. Ognuno se ne farà una ragione». Intanto da Palazzo Santa Lucia fanno sapere che l’invito a Palazzo San Giacomo a partecipare all’iniziativa era stato inviato, ma dal Municipio ribadiscono che di inviti ufficiali non ne sono arrivati.

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