Sparatoria a Napoli: il Far West dopo l'omicidio di Pasquale Sessa

L'allarme del deputato dell'alleanza Verdi-Sinistra Borrelli

Nuova sparatoria al Pallonetto di Santa Lucia
Nuova sparatoria al Pallonetto di Santa Lucia
Venerdì 1 Settembre 2023, 08:00
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Far West a Santa Lucia. Ennesima sparatoria in pieno giorno in una città ancora invasa dai turisti. Il luogo è quello tra Santa Lucia e Pizzofalcone dove fu ucciso Pasquale Sessa. Una nuova emergenza. Si ignora chi fosse questa volta l'obiettivo. Secondo i testimoni, due ragazzi sui 20 anni, o anche meno, in sella ad uno scooter avrebbero aperto il fuoco contro una terza persona che procedeva piedi. Tre i colpi sparati in pieno giorno a pochi passi dalla caserma. 

A lanciare l'allarme è il deputato dell'alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli. «Diventa sempre più drammatica la situazione criminalità al Pallonetto di Santa Lucia stretto tra la morsa dei clan che si fanno la guerra per il controllo del territorio», spiega.

Tra Santa Lucia e Pizzofalcone diverse sono le organizzazioni camorristiche che si contendono i guadagni derivanti dai mercati illegali e criminali, come quelle delle occupazioni abusive degli alloggi popolari e della vendita di stupefacenti. La presenza dei clan diventa sempre più ingombrante e pericolosa come quando, lo scorso luglio, fu ucciso Pasquale Sessa in Vico Solitaria. Sessa fu centrato da una pioggia di proiettili esplosi dal balcone di un'abitazione. 

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Proprio lì dove fu ammazzato Sessa, come raccontato da alcuni residenti rivoltisi al deputato dell'alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, sarebbe avvenuto nella mattinata di ieri l'altra sparatoria. «Abbiamo chiesto al Questore di verificare e di indagare su questa vicenda. Santa Lucia e Pizzofalcone vanno liberati dalla criminalità e da questa pioggia di piombo che prima o poi finirà per investire degli innocenti. Il quartiere va militarizzato come proponiamo da tempo. C'è una guerra in atto tra bande per accaparrarsi le piazze di spaccio ed I clan e si sparano addosso gli uni con gli altri rischiando di fare delle stragi. Per fermare questa deriva bisogna che lo Stato reagisca in modo estremamente fermo». 

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