Reddito di cittadinanza addio, De Luca: «Avvisare via sms è un trauma sociale»

Il governatore campano è intervenuto sulle decisioni del governo

Il presidente De Luca
Il presidente De Luca
Lunedì 31 Luglio 2023, 15:46 - Ultimo agg. 2 Agosto, 08:12
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Sulla questione reddito di cittadinanza, che ha scatenato la rabbia di migliaia di napoletani, si è espresso anche il presidente De Luca, che nel corso di una conferenza sui lavori allo Stadio Collana ha dichiarato: «Credo che sia stato un intervento sbagliato da parte del Governo, inviare un sms per informare decine di migliaia di persone che da inizio agosto non avranno un aiuto è un trauma sociale che avremmo dovuto fare di tutto per evitare».

«Si sapeva che ci sarebbe stata - ha aggiunto - questa scadenza, ma quando parliamo di famiglie, di persone, non possiamo usare l'algoritmo o l'sms, bisogna fare un lavoro di preparazione. Ora dobbiamo lavorare in due direzioni: la solidarietà, innanzitutto, per la povera gente vera, e poi anche la trasparenza, provare a correggere anche alcune distorsioni registrate in questi anni, parlo di fenomeni speculativi, di parassitari che vanno cancellati. Ricordo però che questo intervento del Governo esclude dal taglio del reddito le famiglie che hanno minori a carico, persone sopra i 65 anni, disabili.

Anche questa cosa andava preparata meglio, perché queste famiglie hanno avuto la sensazione di aver perduto tutto».

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Sul post reddito di cittadinanza «ci sono due criticità: il Governo dice interrompiamo il reddito di cittadinanza e chi viene escluso si deve rivolgere ai servizi sociali del Comunì. Questo teoricamente è corretto, ma abbiamo una condizione dei Comuni che è da disperazione, a volte non c'è personale neanche per i servizi essenziali. Rischiamo quindi di orientare verso il nulla migliaia di persone».

«Poi - ha proseguito - c'è il ruolo in terza fase dei centri per l'impiego, che devono impegnarsi solo a fare accordi di servizi di formazione per i giovani che vogliono partecipare alla formazione. Anche qui per un verso è un aiuto, chi accetta di fare la formazione riceve subito 350 euro, o chi viene incluso nel programma Gol che il Pnrr prevede per i giovani anche, ma dobbiamo sapere che resta problematico dare il lavoro. È una materia che va gestita con grande rigore ma con la sensibilità necessaria, non possiamo avere rapporti con le famiglie come se fossero oggetti. Evitiamo esasperazioni, ma cerchiamo di aprire un dialogo con i Comuni, con le persone. Credo che oggi abbiamo la possibilità per via informatica di sapere, prima di mandare telegrammi in giro, quali sono le famiglie che possono continuare ad avere un aiuto almeno fino al 31 dicembre. Utilizziamo tecnologie, evitiamo di costringere persone ad andare sulla piattaforma informatica per chiedere poi un aiuto. Sono persone che fanno fatica ad utilizzare anche il cellulare. Affrontiamo questo tema con la sensibilità, la delicatezza necessaria. Non sono in contraddizione le esigenze di solidarietà con le esigenze anche di soluzione di criticità e di anomalie che si sono registrate».

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