Pyeongchang, Saito si difende dall'accusa di doping:«Lotterò per dimostrare che non sono dopato»

Pyeongchang, Saito si difende dall'accusa di doping:«Lotterò per dimostrare che non sono dopato»
di Redazione Sport
Martedì 13 Febbraio 2018, 10:56
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«Sono sorpreso dal risultato di questo test. Non mi sono mai dopato intenzionalmente». Il giapponese dello short track Kei Saito si difende così dopo la notizia, annunciata questa mattina a Pyeongchang, della sua positività a un diuretico in un test antidoping fuori competizione. Il suo è il primo caso di doping in questa edizione dei Giochi invernali. «Ho partecipato al seminario antidoping della mia federazione e so che gli atleti non devono fare ricorso al doping, nemmeno involontariamente. Quando mi sono infortunato o ammalato, ho sempre seguito le istruzioni degli specialisti. Sono molto attento a ciò che mangio e a cosa bevo nella vita di tutti i giorni. Il risultato di questo test va al di là della mia immaginazione: se qualcosa di diverso c'era nel mio corpo, è assolutamente al di là della mia intenzione», aggiunge il pattinatore nipponico in un comunicato, nel quale precisa di rimandare i suoi propositi di ricorso alla fine dei Giochi. «Combatterò per dimostrare la mia pulizia, ma se lo facessi ora al Tas finirei per creare un problema a tutta la nostra squadra.
Per questo, accetterò la decisione e lascerò il villaggio olimpico volontariamente». Il capo missione giapponese ai Giochi, Tsotomu Kawasaki, si schiera al fianco dell'atleta e in conferenza sottolinea che la sostanza incriminata «non può essere acquistata in Giappone». Sempre secondo il capo delegazione nipponico, l'atleta era risultato negativo a un altro test durante il ritiro pre-Giochi e da metà gennaio è sempre stato a stretto contatto con compagni e tecnici.
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