Nord Corea, la Cina a Usa e Seul: «Il pericolo di una guerra è grande». Il 25 giugno possibile test nucleare

Nord Corea, la Cina a Usa e Seul: «Il pericolo di una guerra è grande». Il 25 giugno possibile test nucleare
Mercoledì 26 Aprile 2017, 14:00 - Ultimo agg. 27 Aprile, 16:53
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La Cina sollecita Usa e Corea del Sud a fermare le loro manovre militari e Pyongyang a bloccare i programmi nucleari per raffreddare le tensioni: il ministero degli Esteri Wang Yi dice che «sicurezza e stabilità sono molto fragili adesso e il pericolo di scoppio di un nuovo conflitto in ogni momento è grande». In una conferenza stampa a Berlino con il ministro degli Esteri tedesco Sigmar Gabriel, Wang aggiunge che «non possiamo rischiare neanche l'1% delle possibilità di una guerra» che «avrebbe conseguenze inimmaginabili».

«La Cina chiede con forza a Usa e Corea del Sud di fermare le azioni che peggiorino le tensioni regionali e danneggino interessi della sua sicurezza strategica, di cancellare il dispiegamento dei sistemi antimissile Thaad e di rimuovere gli equipaggiamenti», ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Geng Shuang, sull'installazione dei sistemi antimissile americani in Corea del Sud. La Cina, ha aggiunto, «prenderà tutti i passi necessari per difendere i suoi interessi».


Dato per imminente, il sesto test nucleare nordcoreano non è ancora avvenuto. Ma per molti esperti è solo questione di tempo. E ora ci si chiede quando avverrà e se il ritardo sia legato alla politica più "muscolare" del presidente americano Donald Trump. Intanto Corea del Sud e Usa hanno firmato nel 2016 l'accordo sui Terminal High Altitude Area Defense, più noti come Thaad, capaci di intercettare i vettori ostili sia nell'atmosfera sia fuori, dando una svolta ai negoziati in risposta ai test nucleari e missilistici di Pyongyang.

Secondo la Yonhap, sei rimorchi hanno trasportato i pezzi più importanti del potente impianto radar, dei lanciatori mobili e degli altri elementi principali dentro l' area il cui accesso è vietato ai civili. Il ministero della Difesa di Seul ha anche confermato in una nota l'avvio delle operazioni spiegando che «la misura ha lo scopo di mettere in sicurezza la disponibilità delle parti più strategiche sul sito», mentre gli aspetti ambientali e le costruzioni richieste saranno risolti nei tempi stabiliti.

Il ministero ha poi spiegato che la piena operatività dei Thaad sarà completata entro la fine dell'anno. In centinaia, concentrati all'ingresso dell'area off-limit, hanno protestato contro i sistemi, piazzati su una vasta zona che ospitava un più rassicurante resort della Lotte con tanto di campi da golf, tra slogan «No Thaad, no War» e «Hey Usa! Siete amici o forze d'occupazionè». I sistemi antimissile, che hanno irritato pesantemente la Cina per la profondità di «visione» dei radar fino a 2.000 km, quindi ben oltre la città di Pechino, sono finiti tra i temi della campagna elettorale presidenziale in vista del 9 maggio.

Moon Jae-in, il candidato del Partito Democratico e in testa nei sondaggi con oltre il 40%, ha ribadito che la controversa decisione sui Thaad, presa dall'amministrazione dell'ex presidente Park Geun-hye decaduta lo scorso mese per impeachment, dovrebbe essere «esaminata» dalla futura amministrazione. L'accelerata impressa dagli Usa sull'installazione, secondo la lettura più maliziosa, sarebbe legata alla necessità di rendere l'operazione irreversibile.

Sul mancato lancio-test del missile da parte della Corea del Nord «penso si possa dire con certezza che faranno un sesto test ad un certo punto, loro calibrano i tempi molto attentamente », ha detto Jean Lee, esperta del Wilson Center, ricordando che Pyongyang sceglie le date dei lanci tenendo conto delle circostanze geopolitiche e delle ricorrenze nazionali. Per questo vi erano state speculazioni su un possibile test il 15 aprile, anniversario della nascita del fondatore del regime, o ieri, 85esimo anniversario della fondazione delle forze armate.

In base a questa logica, la prossima data potrebbe essere il 25 giugno, anniversario dello scoppio della guerra di Corea nel 1950.

Ma John Delury, dell'università Yonsei di Seul, mette in guardia dall'adagiarsi troppo su questo schema. «Se la Vinson si posiziona sulla base di queste date, l'ovvio problema è che potrebbe andarsene e i nordcoreani potrebbero fare un test una settimana dopo», ha commentato, riferendosi alla portaerei inviata sul posto (con qualche deviazione) dal presidente americano Donald Trump.

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