Venezuela, il poliziotto anti-Maduro assediato e ucciso dall'esercito

Venezuela, il poliziotto anti-Maduro assediato e ucciso dall'esercito
Lunedì 15 Gennaio 2018, 22:49 - Ultimo agg. 16 Gennaio, 08:41
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Oscar Perez, l'ex poliziotto che si era alzato in armi contro il governo di Nicolas Maduro, è stato ucciso oggi dalle forze di sicurezza venezuelana nell'assedio in un sobborgo di Caracas. Lo hanno riferito al canale Cnn in spagnolo «fonti ufficiali di alto livello» di Caracas che non hanno voluto essere identificate.

La parabola di Oscar Perez è stata breve, ma clamorosa. Sette mesi fa era diventato famoso per aver sorvolato Caracas in elicottero per chiamare alla rivolta contro il presidente venezuelano Nicolas Maduro. Lo scorso 27 giugno, a bordo di un elicottero della polizia - che portava come bandiera l'articolo della Costituzione venezuelana che ordina al popolo la ribellione contri chi abusa del potere - Perez sorvolò il centro di Caracas per ore senza essere intercettato. Dal velivolo, i poliziotti ribelli lanciarono granate sulla sede della Corte Suprema e sparato contro il ministero degli Interni e della Giustizia, senza causare vittime. Maduro denunciò che si trattava di un ennesimo complotto finanziato dagli Usa e lo proclamò «il peggiore dei traditori».

Scomparso senza lasciare traccia, Perez era quindi passato alla clandestinità, facendosi tuttavia vedere in varie occasioni: ha visitato una protesta dell'opposizione nell'Est di Caracas e ha pubblicato vari video chiamando alla rivolta armata contro Maduro, in unione del popolo e delle Forze Armate. Poi, lo scorso 19 dicembre, il colpo grosso. Perez e i suoi uomini hanno preso d'assalto un'unità della Guardia Nazionale, neutralizzando le guardie e rubando armi da guerra dall'arsenale. In quell'occasione Maduro annunciò in tv che l'ex poliziotto era ormai diventato «il nemico pubblico numero 1 della Patria». Fino a quando Perez è finito accerchiato da un'impressionante operazione di sicurezza nel quartiere periferico di El Junquito, nell'ovest di Caracas, dove dalla notte scorsa i vicini parlavano sui social di «zona militarizzata» e spari a continuazione. Secondo la versione ufficiale dei fatti, Perez e i suoi ribelli hanno attaccato la polizia mentre si negoziava la loro resa. Nei suoi ultimi video Perez ha raccontato la versione esattamente opposta. 

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