Musei, restauri, mostre: risorse al Mezzogiorno per la cultura «identitaria»

Via libera a 488 milioni

Il ministro Sangiuliano
Il ministro Sangiuliano
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 1 Maggio 2024, 10:50 - Ultimo agg. 14:37
4 Minuti di Lettura

Il governo stanzia 488 milioni di euro per la cultura nelle regioni del Sud. Fondi per la realizzazione di un «museo identitario» in Campania e in ogni regione del Mezzogiorno. Poi risorse per il restauro dei monumenti, per le periferie e per i giovani ballerini e musicisti. Parliamo di 488 milioni di euro, stanziati ieri dal governo con il dl Coesione approvato in Consiglio dei ministri. Finanziamenti che si situano nell'ambito del Piano di azione del Programma Nazionale Cultura 2021-2027, fortemente voluti dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che ha lanciato, sempre ieri, una stoccata - velata ma neppure troppo - nei confronti del governatore della Campania Vincenzo De Luca: «L'Unione Europea ha riconosciuto che l'Italia è prima per capacità di spesa dei fondi Pnrr in ambito cultura le parole di Sangiuliano Questi provvedimenti sono la migliore risposta a quei parolai che non hanno neanche il rango di Masaniello».

I musei

I progetti per il Mezzogiorno sono articolati in diversi punti. Principalmente, tre: la realizzazione dei già citati «musei identitari», la destinazione di risorse per il restauro dei monumenti, per le periferie, poi per per musicisti e per la formazione di corpi di ballo (composti da giovani under 35) per le fondazioni lirico-sinfoniche sparse per il Sud dello Stivale. Le linee guida sono spiegate nell'articolo 34 del Dl Coesione, interamente dedicato al Programma Nazionale Cultura. Si legge: «Con decreto del ministro della Cultura, adottato di concerto con il ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto, è approvato uno specifico piano d'azione, contenente l'individuazione delle iniziative da ammettere al finanziamento nelle 7 regioni del Mezzogiorno interessate dal programma, privilegiando i progetti suscettibili di determinare un maggiore impatto in termini di valorizzazione dei territori interessati. In particolare, il decreto prevede tra gli altri: un progetto "Identità", finalizzato al restauro e alla valorizzazione dei monumenti simbolo della storia e dell'identità dei territori. Un progetto «grandi musei del Sud», finalizzato a sostenere la realizzazione o valorizzazione di un museo e identitario in ciascuna regione oggetto del programma; un progetto "periferie e cultura", finalizzato a sostenere interventi di rigenerazione socioculturale di aree urbane caratterizzate da marginalità sociale ed economica. La costituzione di nuovi corpi di ballo presso le fondazioni lirico-sinfoniche e la costituzione di nuovi complessi orchestrali».

Il ministro

Quasi mezzo miliardo, dunque, è in arrivo per la valorizzazione dei siti culturali del Sud.

Ma anche per la creazione di nuove strutture. L'obiettivo finale - filtra infatti da via del Collegio Romano - sarebbe la creazione di sale culturali ex novo, che possano arrivare a rappresentare «l'identità» dei territori in cui sorgono. In ogni caso, è ancora presto per capire dove verrà allestito il "museo identitario campano", o se i fondi del Programma Nazionale Cultura, in regione, saranno utilizzati interamente per i restauri di strutture già esistenti. In ogni caso, diverse cose sono già chiare: si sa con certezza che per l'accesso ai 488 milioni stanziati dal governo per le sette regioni del Mezzogiorno saranno privilegiati i progetti «suscettibili di determinare un maggiore impatto in termini di valorizzazione dei territori delle regioni coinvolte».

Video

Lo sottolinea anche il ministro della Cultura: «Ai tanti interventi già finanziati e già in atto ha detto Sangiuliano a margine del Consiglio dei ministri di ieri aggiungiamo, con il decreto Coesione il Programma Nazionale Cultura, che contiene tanti contenuti e punti innovativi e qualificanti: un programma identità che punta al recupero e alla valorizzazione di quei beni particolarmente espressivi dell'identità territoriale e nazionale; un progetto "periferie e culture" perché riteniamo che la cultura sia un fattore che integra la qualità della vita dei cittadini e che aiuti a superare le situazioni di degrado e per questo vada diffusa uniformemente a tutti i territori e non restare una prerogativa delle ztl». Nel piano approvato ieri sono previsti inoltre anche interventi di riqualificazione energetica, prevenzione e messa in sicurezza dai rischi naturali dei luoghi della cultura oltre alla valorizzazione delle eccellenze italiane dell'artigianato e della creatività in ambito culturale. Presente anche un progetto che punta a sostenere accordi di cooperazione tra le realtà culturali italiane, istituzionali e no, e quelle delle nazioni affacciate sul Mediterraneo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA