Sud, la carica dei musei: 51 milioni per 16 progetti

La grande bellezza d'Italia è qui: 16 luoghi d'arte tra il Sud e le isole

I tesori destinati all'Archeolab di via Lucci
I tesori destinati all'Archeolab di via Lucci
Maria Pirrodi Maria Pirro
Domenica 5 Maggio 2024, 12:00 - Ultimo agg. 6 Maggio, 10:00
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Un tesoro ritrovato è sotto la chiesa, sopra gli abissi del mare. È una villa romana, luogo d'ozio per sempre, ieri come adesso: a Positano la dimora è adornata dagli affreschi, con l'antica cripta, celata dalla cupola, accessibile a pochi (fino a 120 visitatori al giorno, per motivi di spazio e sicurezza), e per quasi duemila anni rimasta tra cenere e detriti, probabilmente sepolta dall'eruzione del Vesuvio nel 79 dC. Solo dal 2018 è aperta al pubblico, ma se ne vede una parte, la restante deve essere scavata: ora il Mar, il museo archeologico, si trova al centro di un ambizioso progetto. Finanziato per decreto con due milioni dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ne ha recuperati 173, in totale, per valorizzare la grande bellezza d'Italia.

Cinquantasei luoghi d'arte, sedici tra il Sud e le isole. Qui il tesoro è un tuffo nella storia, che trabocca al punto da restare spesso invisibile, soprattutto nel Mezzogiorno, cui sono destinati oltre 50 milioni. Le risorse servono a rilanciare appunto musei, crearne di nuovi, mettere a posto situazioni trascinate da decenni, ristrutturare palazzi nobiliari, castelli, valorizzare piccoli borghi e siti Unesco, completare la casa dei cantautori a Genova. 

Il programma 

In questo viaggio nel mito e nelle meraviglie, ma anche nelle vicende alterne e nell'identità di un popolo, a Napoli, sempre più al centro dell'interesse turistico, non solo nazionale, si parte dal Monte di Pietà, monumento nel centro sottratto ai privati e acquistato dallo Stato. L'ex istituto, nei secoli chiamato a concedere prestiti, anche minimi, prendendo in pegno anelli nuziali e altri oggetti, ottiene la cifra più alta in assoluto: dieci milioni per mettere a sistema, con il contributo dell'Archivio storico del Banco di Napoli, la cappella-gioiello con opere di Naccherino, Bernini, Corenzio, Santafede, e ristrutturare l'intero edificio perfetto, nei piani romani, per accogliere anche il museo di Totò, annunciato da tempo: l'allestimento nel Palazzo dello Spagnuolo è marcito senza essere mai stato inaugurato.

Nella città che ha il record di scrittori, non certo di lettori, una sfida è avere un museo nazionale del libro, proposto dalla Federico II, che potrebbe trovare posto nell'ex Albergo dei Poveri, dove locali e laboratori sono già da affidare l'università, e dove è previsto anche il Mann 2.

Poi c'è l'Archeolab, grazie a un patto con Comune e Sovrintentenza da realizzare nell'ex deposito Anm denominato Stella Polare, 980 metri quadrati vicino alla stazione: quattro milioni per riunire e mostrare decine di migliaia di reperti scoperti nel sottosuolo, durante i lavori della metropolitana e gli altri scavi urbani. «L'operazione permette di far vedere al pubblico materiale a volte minuto, a volte ripetizioni seriali di prodotti artigianali che non sempre possono trovare posto nei musei tradizionali, e invece raccontano la vita quotidiana, e di una città che per millenni ha continuato a crescere su se stessa» fa notare Luigi La Rocca, direttore generale di Archeologia al ministero. Anfore, ancore, monete, contenitori di derrate alimentari, ceramiche, carichi e dotazioni di bordo delle imbarcazioni, accanto alle stesse barche di legno dai magazzini della periferia finiscono qui per essere restaurati, oltre che esposti accanto alle testimonianze di quanto Neapolis con il suo porto, già dalla fine del IV secolo aC. e gli inizi del V secolo dC., fosse crocevia del Mediterraneo. E, tra le strutture più imponenti, al momento non invisibili, c'è il tempio dei Giochi Isolimpici con il podio e l'altare trovato nel ventre di piazza Nicola Amore.

Fuori città, tutto definito a Positano, anche la data di presentazione con il ministro Sangiuliano, atteso il 10 maggio. «La fine dei lavori di scavo è fissata entro il 2025» dice l'assessore comunale al Bilancio, Michele de Lucia, che è stato sindaco negli anni della creazione del museo archeologico romano. «Introdussi la tassa di soggiorno proprio per coprire i costi del cantiere e di gestione» ricorda orgoglioso.

In un altro paradiso amato dagli stranieri, sulle rocce di Punta Zaro a Forio d'Ischia, si cerca di far tornare agli antichi splendori la Colombaia, che è stata abitata Luchino Visconti e ha ospitato Alain Delon e Romy Schneider, Alida Valli e Annie Girardot.

Anche qui il declino dura da decenni, nonostante il susseguirsi di restauri, rilanci, inaugurazioni, destinazioni d'uso. 

Dal mare alla montagna. Il piano strategico, in sette mosse in Campania, passa per Sant'Agata de' Goti attraverso la riqualificazione di spazi religiosi nel borgo, e fa tappa nel museo del Sannio, a Benevento, da adeguare.

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Il ministro Sangiuliano, napoletano doc, fa un suo bilancio: «I grandi progetti coprono il territorio nazionale ma c'è una considerevole attenzione alla Campania. E queste somme si aggiungono agli 800 milioni di investimenti già attivi». Non manca un'accusa, per nulla velata, al governatore Vincenzo de Luca: «Sorprende che in Conferenza delle regioni abbia votato contro la sua stessa regione, argomentando che le nostre iniziative sono valide ma non sono frutto di una interlocuzione con la Regione. De Luca dimentica che la monarchia è stata abolita con un referendum istituzionale».

Più a Sud, a Lavello, 12.996 anime in provincia di Potenza, i luoghi della nobiltà si mescolano alle tracce di civiltà contadina racchiuse nel palazzo ducale, che va riammodernato con 2,5 milioni. Nel decreto, non si dimentica il museo archeologico di Vibo Valentia, nel castello normanno-svevo. Ancora, il centro storico di Otranto, con il restauro di palazzo Melorio, il castello ducale di Ceglie Messapica e il convento degli Olivetani a Lecce. E, per le isole, le domus de Janas e i nuraghi, ovvero le tombe preistoriche e le case-fortezza in Sardegna, e l'ex cinema teatro di Avola e il teatro Bellini di Catania. Sicilia, Sud, Italia. 

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