L’urlo di Menichini: «Niente passi falsi»

L'allenatore della Salernitana Menichini
L'allenatore della Salernitana Menichini
di Eugenio Marotta
Sabato 30 Aprile 2016, 06:15
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Una partita, quattro al termine, almeno otto punti da conquistare per una salvezza che non è più una chimera. Oggi pomeriggio però, almeno per 90’, previsioni e tabelle restano negli spogliatoi. La Salernitana affronta in trasferta l’Ascoli nell’ennesimo scontro diretto di questo avvincente rush finale. I marchigiani, reduci dall’exploit di Terni, si sono assestati a quota 45 in graduatoria e sono ad un passo dall’aritmetica certezza della permanenza in B. Proprio per questo il club bianconero ha chiamato all’adunata i suoi tifosi con una politica di prezzi stracciati (si va verso il record stagionale al Del Duca).

La Salernitana, dal canto suo sarà scortata ad Ascoli da mille tifosi, insegue a cinque lunghezze di distanza, ha inanellato cinque risultati utili di fila e adesso sogna addirittura la salvezza diretta. Menichini deve fare a meno di Odjer squalificato e ha parecchi elementi incerottati, ma conferma il 4-4-2. Il modulo che ha portato in dote gioco, personalità e soprattutto punti, tanto per intenderci. Pestrin e compagni sono stati canonizzati a dovere dal trainer granata per tutta la settimana.

La parola d’ordine è la continuità. Di risultati e magari di vittorie. Per la Salernitana sarebbe la prima volta visto che non è ancora riuscita a centrare due successi di fila in questa tormentata stagione agonistica. «A quattro giornate dalla fine non possiamo più permetterci passi falsi – ha tuonato Menichini, uno dei tanti ex, nel consueto monologo sul web privo di contraddittorio – Quella di oggi ad Ascoli è la prima di quattro finali in cui dobbiamo puntare al massimo se vogliamo mantenere la categoria. In settimana abbiamo cercato di lavorare sia sull’aspetto tecnico-tattico, sia sotto il profilo psicologico. In questo momento sto cercando di capire chi è nelle condizioni di darmi maggiori garanzie sotto tutti i punti di vista».
 
Il trainer granata si è portato dietro parecchi dubbi per la composizione del centrocampo. Alla fine capitan Pestrin (anche lui un ex) pare sia stato preferito a Ronaldo, poco avvezzo a giocare in un modulo del genere, per far coppia con Moro. Menichini teme cali di concentrazione e tiene tutti sulla corda. «La freschezza atletica in questo momento è un fattore determinante. Le condizioni della squadra sono ottime, ma purtroppo dopo una buona prestazione abbiamo sempre avuto un calo. Non dobbiamo assolutamente abbassare la concentrazione, l’intensità. Non siamo nelle condizioni di poter fare calcoli e alla vittoria di domenica scorsa dobbiamo dare continuità, confermando lo stesso furore agonistico, la stessa rabbia e determinazione». 
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