La necropoli emersa dal cantiere è di «assoluto interesse»: esposizione al Comune di Battipaglia

Soprintendenza e Ministero svelano le risultanze delle analisi svolte sui cimeli, Francese: «I reperti saranno donati alla città»

Il ritrovamento
Il ritrovamento
di Marco Di Bello
Domenica 5 Maggio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 11:20
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La necropoli individuata lungo via Belvedere, a ridosso dell’impianto di rifornimento Q8, all’ingresso della città, è di particolare interesse culturale nazionale secondo il Ministero della Cultura.

A svelarlo è stato il sindaco di Battipaglia, Cecilia Francese, che nei giorni passati ha ricevuto una nota della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino contenente le risultanze delle indagini eseguite, a conferma dell’eccezionalità del ritrovamento, sui reperti recuperati nelle nicchie scoperte durante alcuni lavori del Consorzio Asis.

Secondo Francese, che nei giorni passati ha avuto un’interlocuzione con il soprintendente Raffaella Bonaudo, il sarcofago rinvenuto nella necropoli dovrebbe essere donato alla città. Il manufatto, secondo la prima cittadina, attesa la mancanza di un polo museale, potrebbe essere esposto a palazzo di città. Una notizia importante per la città, nata nel 1929, ma che ha visto sul proprio territorio una storia lunga e travagliata, della quale si cerca costantemente conferma. In ogni caso, al di là dell’interesse espresso dal Ministero, resta da capire cosa ciò comporterà. Per il momento, infatti, il varco aperto nell’asfalto, che ha portato alla scoperta delle sepolture, è stato ricoperto dopo che era stato asportato il sarcofago. Nella nota diffusa all’indomani del ritrovamento da parte della Soprintendenza, infatti, si leggeva: «Lo spazio funerario ospitava, all’interno di un recinto o di un monumento funerario - descrivevano gli uffici - un eccezionale sarcofago in marmo greco con coperchio, probabilmente databile al III sec.

d.C.».

La scoperta della necropoli è avvenuta a ottobre scorso, durante i lavori di rifunzionalizzazione della rete idrica eseguiti dall’Asis. Sotto l’asfalto, gli operai scoprirono «un settore di una necropoli di età romana di notevole rilevanza». Oltre al sarcofago, all’interno delle tombe sono stati recuperati «frammenti di oggetti in bronzo, monili femminili, o elementi pertinenti ad oggetti in materiale deperibile». Di più non è stato possibile recuperare, anche perché le sepolture sono purtroppo state danneggiate dalla precedente posa indiscriminata dei sottoservizi. Di sicuro, però, nei dintorni delle sepolture c’è altro: «La necropoli, sicuramente molto più vasta, si estendeva anche al di sotto dell’attuale SS18 - scriveva ancora la Soprintendenza - e nella piazzola della stazione di servizio Q8, dove non è stato possibile estendere le indagini».

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Per questo, nonostante l’importanza del ritrovamento, risulta difficile immaginare come potrebbe evolvere il sito del ritrovamento.

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