Allegri: «A Fuorigrotta è in gioco
un pezzo di scudetto»

Allegri: «A Fuorigrotta è in gioco un pezzo di scudetto»
di Pino Taormina
Domenica 2 Aprile 2017, 11:26 - Ultimo agg. 14:16
4 Minuti di Lettura
«Nulla ci deve scalfire, dobbiamo essere sereni e belli come il sole». Il gioco si fa serio e per Allegri Napoli-Juve è solo il prologo a una violenta accelerazione della stagione che vedrà i bianconeri impegnati in sei gare nei prossimi 18 giorni. Un tour de force irto di insidie che li porterà al duello con il Barcellona in Champions. La trasferta a Napoli è una sorta di viaggio nel segno della speranza: «Da qui passa un pezzo di scudetto», s’affretta a spiegare il tecnico della Juve.

Eppure, Allegri, la formazione è in alto mare.

«Ho due problemi in attacco con cui fare i conti: Mandzukic si è allenato da solo, mentre Dybala ha lavorato in parte con la squadra. Mario ha un’infiammazione al ginocchio da valutare, Paulo invece è tornato dall’Argentina con pochi allenamenti nelle gambe: non è in cattiva condizione ma non è nemmeno al meglio. Dovrò valutare pensando anche alla sfida di mercoledì».

Senza Dybala e Mandzukic cambierà sistema di gioco?

«Vediamo. Non ci ho pensato ancora: abbiamo anche Cuadrado con cui possiamo giocare lo stesso con il 4-2-3-1».

Il clima infuocato e le polemiche della vigilia saranno uno stimolo in più?

«L’unico stimolo sono i tre punti da prendere, perché da Napoli passa un pezzo di scudetto. In Italia si vive sulla polemica, si trovano sempre scuse, si dà la colpa agli altri. Io credo invece che bisogna guardare più in casa propria che fuori».

Callejon ha segnato due gol in due gare contro di voi: prepara una gabbia per lui?

«Quella la preparo in estate, a Livorno con i miei amici, la “gabbionata di matti”. Il Napoli non dà riferimenti, e Callejon è micidiale nel giocare a nascondino in area. Serve grande forza interiore e l’aspetto psicologico è fondamentale. Nulla ci dovrà scalfire. Dovremo essere molto bravi, sereni e belli come il sole».

Teme l’ambiente napoletano?

«La Juve è abituata ogni domenica ad affrontare squadre che giocano la partita dell’anno. L’importante è che questa sfida rimanga in un clima di correttezza. L’Italia ha una bella chance per fare un percorso verso una cultura sportiva un po’ diversa. Oggi e mercoledì si affronteranno la prima e la terza in classifica. Saranno due partite bellissime. Sono convinto che i tifosi napoletani saranno partecipi e allo stesso tempo daranno esempio di civiltà e di correttezza».

Che Napoli si aspetta?

«È un Napoli che può arrivare a 90 punti, mentre la Roma può salire fino a 92. Per lo scudetto abbiamo ancora bisogno di un po’ di vittorie. È una partita importante, ma non determinante. Cominciano due mesi fondamentali, ad aprile ci giocheremo gran parte del campionato, la finale di Coppa Italia e le semifinali di Champions League».

Il tridente del Napoli come test generale prima del Barcellona?

«Non penso al Barcellona. Ora penso al Napoli altrimenti perdiamo concentrazione: la stagione è molto lunga».

La Panchina d’oro a Maurizio Sarri: è dispiaciuto?

«Sarri se l’è meritata, perché ha fatto un gran lavoro. Io avevo vinto la Panchina d’oro anche nell’anno in cui ero a Cagliari: succede così, non conta solo vincere». Lei per chi ho votato? «Di Francesco, se ricordo bene...».

Come mai non restate a Napoli ma fate su e giù tra una sfida e l’altra?

«Perché sono due trasferte normali, e a Vinovo abbiamo tutte le comodità per preparare la partita di mercoledì. Saranno due partite completamente diverse: stasera in palio ci sono tre punti, mercoledì una finale da afferrare. Ora pensiamo al campionato, a prenderci un altro pezzo importante di scudetto: il Napoli è un avversario tosto».

Queste due trasferte al San Paolo possono dire qualcosa in più sul grande ex Higuain?

«No. È inutile nascondersi: è stato per tre anni a Napoli, è stato amato, ma poi ha fatto una scelta che va rispettata. Non so come si comporteranno i tifosi napoletani: chissà, prima lo applaudiranno e poi lo fischieranno? Ma è normale: d’altronde lui gioca con la Juve e al San Paolo tutti tiferanno per il Napoli. Gonzalo è molto sereno, è rientrato prima dall’Argentina svolgendo un buon lavoro».

Ha detto qualcosa di speciale al Pipita?

«Non c’è da dire niente, se non che ci sarà una sfida tra la prima in classifica e la terza».
© RIPRODUZIONE RISERVATA