Gigi Riva è morto. Come? Prima l'infarto, poi la corsa all'ospedale insieme ai figli e il ricovero. Dove? Nel reparto di Cardiologia del Brotzu di Cagliari, il luogo in cui ha avuto il malore fatale, alle 19.39 di oggi 22 gennaio 2023. Tutto è nato il giorno precedente con un problema improvviso in casa. Non sembrava niente di grave, ma Cagliari e la Sardegna erano in ansia per le condizioni di Gigi Riva, capocannoniere della Nazionale e numero 11 dello storico scudetto del Cagliari del 1970.
Gigi Riva, l'ospedale di Cagliari in cui è ricoverato
Le ultime ore
Il 21 gennaio 2023 Gigi Riva era a casa quando ha accusato il malore.
La speranza
Sembrava nulla di particolarmente complicato, tra familiari e amici stretti di Rombo di Tuono trapelava un certo ottimismo. «Il paziente è sereno e le sue le condizioni generali sono stabili», recita il primo bollettino medico della direzione dell'Arnas Brotzu. «Attualmente - spiegavano i medici - Riva è sotto sorveglianza del personale sanitario e accudito dai familiari. Nei prossimi giorni si proseguirà con gli accertamenti clinici del caso».
L'intervento al cuore
Avrebbe dovuto subire un intervento al cuore, ma non particolarmente complicato. Così era stato comunicato dall'ospedale Brotzu di Cagliari dov'era ricoverato da ieri. Il malore risale alla giornata di domenica, poi la corsa al Pronto soccorso di via Peretti con i medici che hanno disposto la degenza nel reparto di Cardiologia.
Il malore fatale
Alle 19.39 di oggi Gigi Riva ha avuto un nuovo malore mentre si trovava nel reparto di Cardiologia. Un bollettino dell'ospedale Brotzu di Cagliari diceva che «il paziente è sereno e le sue le condizioni generali sono stabili». Ma poco dopo i medici sono tornati in azione perché Rombo di Tuono ha avuto un nuovo malessere. La nota del Brotzu, dove Riva si trovava ricoverato in Cardiologia, parlava di accertamenti clinici da svolgere nei prossimi giorni. La strada più probabile era quella di un intervento al cuore, ma il nuovo malore potrebbe stravolgere la tabella di marcia. Non c'è stato, però, più tempo.