Minuto 39 del 7 gennaio 2024: Giulio Maggiore prese la mira e di sinistro indirizzò il pallone nell'angolo alla destra dello juventino Szczesny. Esultò, poi fu tutta una sequenza di situazioni paradossali, fotografia della stagione della Salernitana: espulso per doppia ammonizione, nascose la testa tra le braccia e si disperò sulle scalette che portano allo spogliatoio. Si respirava ancora aria natalizia, quindi di regali, quando «Giulione», come lo chiama Candreva, scriveva «sono convinto che faremo un grande girone di ritorno». È andata male, malissimo: la Salernitana non ha saputo regalarsi il riscatto. Ora cerca il rilancio: è nel limbo ma deve costruire il futuro. Uno degli uomini della ripartenza potrebbe essere proprio Maggiore.
Per paradosso, lui è sbocciato nella partita delle lacrime di frustrazione. Potrebbe aprirsi uno scenario: insieme a Gyomber, potenziale calciatore bandiera in ragione della militanza dello stopper in maglia granata, la Salernitana sonderebbe anche il centrocampista ligure come valore aggiunto per il prossimo campionato di B. Giulio adesso è più calato nel contesto, ha già fatto il capitano a La Spezia ma nel golfo dei poeti è un discorso chiuso. Percepisce stipendio di 850mila euro, in B calerà di 150mila. Ingaggio fino al 2026. Resterà? Può e vuole? Dipenderà anche dal mercato che detterà vendite e opportunità. Le soluzioni diverse dalla Salernitana potrebbero crearsi se fosse promossa la Cremonese, con il Como, con il Sassuolo se si salvasse.
La Salernitana, di contro, potrebbe proporgli un allungamento del contratto con spalmatura dell'ingaggio, soluzione più semplice rispetto ad una vendita immaginando di recuperare i 5 milioni spesi per l'acquisto. È un momento delicato di transizione da una categoria all'altra e in mezzo ci sono partite: la difficoltà di Colantuono, oggi, è far collimare ancora per un po' le aspettative personali con l'orizzonte di squadra. L'obiettivo della Salernitana che si presenta a Bologna, che affronterà il Sassuolo e che poi a maggio si congederà in casa del Milan deve essere non sbracare, provare a fare bella figura, trovare vittorie che oggi sono di tappa ma che insieme alle prestazioni serviranno per orientare le scelte della società e di eventuali acquirenti interessati ai cartellini dei giocatori. Non c'è dubbio che un club che progetti il rilancio e pensi in grande, pur nel limite dei costi e della sostenibilità, un pensierino in B a Maggiore lo faccia certamente. In cadetteria ha giocato 108 volte, ha fatto il capitano. Molto presto diventerà papà e all'annuncio social ha risposto anche Walter Sabatini, dedicandogli un affettuoso cuoricino.