Salernitana, su Dia spunta la strada per l'intesa

Boulaye potrebbe decurtarsi l'ingaggio e il club abbassare la clausola recissoria

Il presidente Iervolino e Pippo Inzaghi
Il presidente Iervolino e Pippo Inzaghi
di Alfonso Maria Avagliano
Giovedì 28 Marzo 2024, 08:43
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Sono le prime tre lettere di diatriba ma pure di dialogo. Boulaye Dia ce l'ha nel cognome la possibilità di balzare, direttamente o no, da un estremo all'altro. Le parti legali sono in contatto ed è ora di trattare. Se non è il momento della pace, certamente si può parlare di fitti approcci, proposte e controproposte.

Da un lato il trio composto da Salvatore Sica, Francesco Fimmanò ed Eduardo Chiacchio, dall'altro la coppia Carlo Gallavotti-Stefano La Porta. Mentre in teoria il discorso al Collegio Arbitrale va avanti, nella pratica si cerca un accordo transattivo che consenta al club e al calciatore di uscire con meno ferite possibili da una conflittualità che più la si guarda retrospettivamente e più sembra assurda.

Tant'è.

Per far sì che possa essere venduto a una cifra quantomeno non inferiore a quella spesa dalla Salernitana per acquisire il cartellino (14 milioni tra prestito oneroso e riscatto, senza contare commissioni all'agente, contributo di solidarietà e ingaggio biennale che fanno lambire i 20, nda), Dia ha bisogno di riprendere a segnare. Per farlo, deve giocare. Per tornare in campo dev'essere reintegrato in gruppo e quindi trovare un'intesa. «C'è un importante dialogo in corso col giocatore, che ha ammesso le sue responsabilità», ha detto l'ad Milan. Su queste basi si cerca un accordo a metà strada. Non è da escludere che da un lato il bomber accetti una decurtazione dello stipendio e dall'altro la proprietà s'impegni a reinserirlo in rosa, magari piazzando una nuova e più abbordabile clausola recessoria per favorirne la partenza a luglio.

Oggi Dia si paleserà nuovamente al Mary Rosy. Resta fuori squadra ma deve allenarsi puntualmente negli orari fissati per lui, diversi rispetto a quelli dei compagni. Colantuono è uomo società e aspetta indicazioni. Eventualmente, sarebbe pronto ad accogliere il giocatore in gruppo e, perché no, ad utilizzarlo a Bologna o nella successiva sfida casalinga contro il Sassuolo. Proprio contro i neroverdi il senegalese ha segnato l'ultimo gol con l'ippocampo. Insomma, lavori in corso. «Non l'abbiamo riscattato per fare trading ma perché lo riteniamo fondamentale per la Salernitana».

Era il 13 luglio e Iervolino parlava così a proposito dell'attaccante, mentre incrociava le dita dietro la schiena nella speranza che nessuno si presentasse con 25 milioni nella valigetta per portarlo via. Immaginava forse di rivenderlo, dopo un anno, a cifre ben più elevate rispetto alla prima clausola fissata nel contratto dopo il riscatto, scaduta poi il 21 luglio. Seguirono i capricci pre-Lecce, il Wolverhampton, gli infortuni veri o presunti, la sosta prolungata in Francia, il chiarimento e la ripresa della via del gol. Il tempo di farne 4 ed è tornato il temporale, nonostante la nuova clausola, più bassa, fissata per metà gennaio (21 milioni per l'area Uefa, 23 extra Europa).

Anch'essa non ha attirato nessuno. Una cosa è certa: senza un'accelerata sua o di Candreva (a quota 5) c'è il rischio che per la prima volta la Bersagliera chiuda un campionato di Serie A senza nessuno in doppia cifra. L'anno scorso il goleador fu proprio Boulaye con 16 centri, mentre nel 2021/22 era toccato a Bonazzoli raggiungere quota 10. I 13 di Di Vaio (compreso quello conteso a Giacomo Tedesco dell'1-0 sulla Lazio, davvero questione di millimetri) nel 1998/99 consacrarono definitivamente all'attenzione nazionale l'attuale diesse del Bologna, prossimo avversario.

Nel 1947/48, primo torneo della Salernitana in massima divisione, si distinse invece Merlin con 10 marcature: segnò solo nel girone di ritorno e a nove partite dal termine era fermo a 4, come Dia. Quell'anno i granata totalizzarono solo quattro successi nelle ultime 9 (con i tre punti moderni ne varrebbero 12), mentre nel rush finale del '99 furono 15 i punti raggranellati da Oddo, stesso bottino del 2022. Anche se Colantuono li replicasse, arriverebbe a 29. Salvarsi sarebbe praticamente impossibile.

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