Benevento, per la «strega», sfuma il sogno del primato

Il Monopoli sbanda di misura il Vigorito e si conferma fatale come all'andata

Il Benevento
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di Luigi Trusio
Domenica 24 Marzo 2024, 10:28
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Il Benevento molla sul più bello. Sotto gli occhi di Pippo Inzaghi (in tribuna accanto a Oreste Vigorito) i giallorossi crollano in casa contro il Monopoli e, di fatto, regalano la promozione in B alla Juve Stabia (che ha vinto in trasferta a Potenza contro il Sorrento), ormai con un consistente vantaggio di 9 punti a 5 gare dal termine della regular season.

Fatale ancora una volta la squadra barese, l'unica in grado di battere i sanniti sia all'andata che al ritorno. Allora i biancoverdi interruppero la serie positiva di Andreoletti, che durava da 12 partite, stavolta fermano sul più bello la rincorsa di Auteri dopo 13 risultati utili consecutivi. Almeno, una volta per sempre, ci si potrà mettere l'animo in pace riguardo la prima posizione.

La Juve Stabia nei momenti clou è stata più cinica e soprattutto i punti persi nel girone d'andata ora pesano come macigni, Un'illusione (per alcuni sognatori) che è durata lo spazio di una settimana. Tuttavia bisogna cominciare a guardarsi dietro, perché adesso anche il secondo posto è rischio. Il Monopoli l'ha fatta sua con il minimo sforzo, mettendo in luce alcuni problemi atavici che il Benevento quando gioca in casa si porta dietro.

Tutti hanno imparato come mettere in difficoltà i giallorossi: li vanno a prendere alti impedendogli il fraseggio, e poi si schierano in 10 dietro la linea della palla.

Se Terranova e compagni non riescono a far girare la palla velocemente guadagnando campo, le probabilità di andare a sbattere contro il muro avversario solo elevatissime. Con Lanini e Nardi a mezzo servizio, i veri uomini in più del 2024, le piccole falle sono diventati enormi voragini. Eppure nel primo tempo il Benevento ha avuto più di una opportunità per sbloccarla, ma Simonetti prima e Ciciretti poi hanno sprecato due ghiotte occasioni, il primo calciando debolmente (8') e il secondo spedendo il pallone in curva. Senza la necessaria freddezza sottoposta, il Monopoli ha cominciato a crederci e cominciato a mandare squilli, prima a basso tono, poi sempre più forti con Borello al 24', poi con Tommaselli (destro a giro alto), ancora con Grandolfo in rovesciata nell'area piccola e lo stesso Borello dal vertice destro (Paleari si è allungato) e soprattutto con De Risio, che su azione da corner si è ritrovato tutto solo in grado di colpire ma ha sbagliato clamorosamente la mira da due passi.

Nel mezzo, l'unico atto di vivacità giallorossa, una conclusione dalla distanza di Simonetti dopo un coast to coast (neutralizzata in angolo da un attentissimo Gelmi). Nella ripresa buio totale, nonostante l'ingresso di Starita per l'infortunato Lanini (caviglia). Ci ha provato solo Ciciretti, ma non è stato mai capace di inquadrare la porta, tantomeno di trovare la giocata giusta per i compagni che andavano nascondendosi. Inutili pure gli innesti di Marotta (per un Ciano più che evanescente) e Carfora, che non hanno fatto altro che alimentare la confusione. Quanto a Nardi, si è adattato al grigiore generale sbagliando anche lui un'infinità di palloni. Il gol partita di Tommaselli sull'ennesimo tiro dalla bandierina (troppi corner concessi agli ospiti), complici una spizzata di De Risio (perso proprio da Nardi) e un'uscita a vuoto di Paleari.

Il centravanti, appostato sul secondo palo, ha pescato la traccia giusta da posizione quasi impossibile nonostante diverse maglie giallorosse, immobili e spaesate, sulla linea di porta. Nel finale vano assalto all'arma bianca, senza idee e neppure energie. L'opportunità l'ha comunque avuta Starita (il grande ex all'andata realizzò una doppietta al Benevento) in pieno recupero, ma non ha saputo far meglio che calciare sulle gambe del portiere. L'ennesimo gol fallito da un calciatore che appare l'ombra di se stesso da quando è sbarcato nel Sannio.

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Con ogni discorso sulla promozione diretta ormai abbandonato, il Benevento adesso dovrebbe concentrarsi sui playoff e, soprattutto, sul mantenimento della piazza d'onore, tutt'altro che blindata.

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