Reina, lunghi silenzi del fedelissimo:
Sarri spiazzato e arrabbiato

Reina, lunghi silenzi del fedelissimo: Sarri spiazzato e arrabbiato
di Pino Taormina
Sabato 26 Agosto 2017, 09:47
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Sono ore delicate. Tutti evitano dichiarazioni che potrebbero costare caro, sia in caso di divorzio che in caso (molto più probabile) di permanenza. Ma l'impressione è che il fatto che Reina non abbia detto di no all'offerta degli emiri qatarioti del Psg è chiaramente una ferita aperta, che non pare facilmente rimarginabile in tempi brevi. Nessuno al Napoli ha gradito. Soprattutto non pare aver gradito Maurizio Sarri. Che prima della notte di Nizza, quando per la prima volta Pepe Reina è tornato a parlare della possibilità di un addio, mai aveva pensato per un istante di dover vivere questo momento in questa fase della stagione. E non sta vivendo bene questi giorni, il tecnico azzurro. Perché qualche dubbio (forse più di uno) sulla permanenza di Reina l'ha avuto. Ma era a giugno: era in quei giorni che Sarri non sapeva cosa avrebbe fatto lo spagnolo e come sarebbe andato a finire il braccio di ferro sul contratto. Quando poi lo ha visto in ritiro, quando gli ha parlato, quando da lui ha avuto le rassicurazioni che pur senza il rinnovo voluto, sarebbe rimasto a Napoli a dare il massimo, l'idea di non averlo tra i pali della sua squadra lo aveva abbandonato. Definitivamente.

Adesso, dopo la sbandamento iniziale, Sarri suggerisce a Reina di ricucire immediatamente il rapporto con il club. E lo fanno anche Giuntoli e chi lavora tutti i giorni a Castel Volturno: perché il clima, ora, non è disteso. Perché la ferita aperta brucia. Gli stessi giocatori non hanno apprezzato: in tanti, per esempio Hysaj, non hanno preso neppure in considerazione l'idea di lasciare il Napoli. Sull'albanese la Juventus aveva presentato un'offerta al suo agente, Giuffredi, che dopo poche ore recapitò a Marotta la risposta: non posso trattare perché Hysaj vuole restare al Napoli. Passo e chiudo.

Ecco, Reina dinnanzi all'offerta allettante del Psg non lo ha fatto. E poiché ormai il mercato è agli sgoccioli, Sarri sta vivendo questo momento come se avesse ricevuto uno schiaffo. Perché Reina sa bene che in cinque giorni è impossibile per il Napoli (e per Sarri) trovare un sostituto. D'altronde, era stato proprio l'atteggiamento del tecnico a blindare lo spagnolo lasciando intendere a De Laurentiis che o vendeva Reina oppure, se restava, avrebbe sempre giocato lo spagnolo da titolare.

Motivo per cui, un bel po' di pretendenti si sono volatilizzati: dinnanzi all'idea di dover disputare una stagione alle spalle di Reina, qualcuno come Rulli per esempio, ha preferito restare dove sta (ovvero alla Real Sociedad).
Sarri, probabilmente, non ce l'ha con Reina perché vorrebbe andare via da Napoli. Perché è chiaro che, dopo la lite via twitter col presidente De Laurentiis in occasione della cena a Villa D'Angelo-Santa Caterina, che Pepe s'era legato al dito quello screzio. Sarri ce l'ha con Reina perché questa presa di posizione doveva, eventualmente, prenderla a luglio, prima della partenza per la Val di Sole, quando c'era tutto il tempo per trovare un sostituto. Così no. Così sembra tutto una specie di ritorsione per il mancato rinnovo.

Certo «l'azienda Reina» fa fatica a rifiutare 3,5 milioni di euro per i prossimi tre anni. Né il Napoli né Quilon, il suo scaltrissimo procuratore madrileno, hanno adesso voglia di parlare di un eventuale rinnovo.
Un fulmine. Se non proprio a ciel sereno, ma quasi. De Laurentiis, in segno di distensione, aveva persino ospitato la famiglia Reina in Val di Sole. E in ogni caso c'erano stati degli incontri durante il ritiro in cui i due, pur non parlando mai del contratto, avevano dato l'impressione di aver superato la fase critica del loro rapporto. Evidentemente la vendetta è un piatto che va servito freddo. Freddissimo.