Napoli-Verona. Le pagelle del Mattino | Riscatto Ghoulam, Lopez brilla e Hamsik ritorna trascinatore

Napoli-Verona. Le pagelle del Mattino | Riscatto Ghoulam, Lopez brilla e Hamsik ritorna trascinatore
di Mimmo Carratelli
Lunedì 11 Aprile 2016, 08:37
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s.v. REINA
Al rientro, una esibizione da raccattapalle. Raccoglie qualche retropassaggio e non gli arriva un tiro (lui che viaggia, al massimo, con tre tiri virgola qualcosa a partita da fronteggiare). Rinuncia alla maglia rossa delle ultime tre gare (due gol) e si ripresenta in giallo. Porta imbattuta, ma mai insidiata, uè, un pomeriggio da spettatore. Bentornato, Pepe Reina.
 
6,5  HYSAJ
Rebic, giovane croato di assalto, semina dribbling e panico sul suo lato. L’albanese subisce con tranquilla sofferenza, si riprende e, invitato dalla panchina, va a giocare in profondità con meno preoccupazioni dal croato. Qualche duello difficile ancora nel finale perché non ha protezione (Callejon si vede meno in difesa). Comunque, niente danni.
 
6,5 ALBIOL
Rischia l’espulsione per protesta plateale dopo una ventina di minuti. Aveva subito un fallo (mostra la maglia stracciata). L’arbitro, un po’ per Celi e un po’ per non morire, soprassiede. Il Verona se ne lamenta (Bigoncino discetta sul “fattaccio” nel dopo-partita). Un paio di interventi, poi libero di impostare. Tranquillo, non aveva attaccanti pericolosi di fronte.
 
6,5 CHIRICHES
Fuori Koulibaly per squalifica, riecco il romeno senza macchia e senza paura. Impegnato nella ripresa quando entra Pazzini. Lo anticipa due volte e, alla terza occasione, sfodera una rovesciata volante in area togliendo la palla al centravanti. Coraggiosa acrobazia, da applausi. Non deve spendersi molto contro l’attacco-fantasma veronese. 
 
6,5 GHOULAM
Dopo la “bambola” di Udine contro Widmer, la sua conferma sembrava un azzardo. Ma non aveva bisogno di riposo. Qualche disagio iniziale contro la fisicità del polacco Wszolek, poi si tranquillizza, evita di strafare, spinge il giusto, ferma una discesa di Pisano, doma Juanito Gomez quando si sposta dal suo lato. Attento anche su Pazzini. Finale a Strinic.
 
7 DAVID LOPEZ
Allan resta in panchina (a Udine era stato tra i pochi a salvarsi). Lo spagnolo lo sostituisce con una prestazione brillante costringendo Emanuelson costantemente sulla difensiva. Gioca molti palloni anche nello stretto senza sbagliarli. Si inserisce due volte in area, una volta conclude fuori. Buoni lanci.
 
7 JORGINHO
L’elegantino di centrocampo se ne infischia di Viviani e poi di Greco. Fa il suo girotondo, smista palloni, ne gioca la solita quantità industriale, lui che è fra i maggiori distributori di palloni d’Europa. Ha fantasia e nei contrasti è sempre pulito: un genio civile. Si riprende dopo la giornata opaca di Udine.
 
8 HAMSIK
Un partitone. Protagonista assoluto polverizzando il moldavo Ionita. Re, cavallo e pedone a centrocampo. Ispira tutte le azioni azzurre innaffiando la partita col buon vino (Lacrima Cresta) delle sue giocate (sette geniali). Lanci e cambi-gioco in continuazione. Gli è mancato il gol (un tiro, fuori)
 
7,5 CALLEJON
Più offensivo, non solo sulla destra (dal suo tiro respinto nasce il gol di Gabbiadini). Da centravanti, si prende il rigore facendo espellere Souprayen e un gol (un altro lo spreca fuori). Sesto centro nel girone di ritorno dopo l’andata in bianco. Rifiorito e non aveva fallito a Udine. Promette un grande finale.
 
7 GABBIADINI
Sotto gli occhi del Pipita, in tribuna con un Tosel per capello, debutta colpendo un palo. Non folgora col magico sinistro, sfonda di testa sulla respinta di Gollino che, in precedenza, gli aveva sventato miracolosamente due gol. Sono quattro in totale gli spunti a rete. Un ginocchio ne interrompe il match.
 
7 INSIGNE
Meglio un morto in casa che un Pisano sull’uscio della difesa. Segna su rigore (gran coraggio) dopo sei partite a digiuno. Comincia centrando il palo esterno su una punizione laterale. Dodici gol, è un bell’andare. In ripresa dopo Udine. Meno egoista, pennella due gran palloni per Callejon e Gabbiadini. 
 
6,5 EL KADDOURI
La “carta segreta” per muovere l’attacco in assenza di Higuain. Entra per Gabbiadini (68’). Gioca su una fascia e sull’altra. Si accentra. E’ un pennellone mobile che offre molte soluzioni. Si tiene nel cuore della difesa veronese e sguscia da destra a sorpresa dalla linea di fondo in area per l’assist del tre a zero. 
 
6 CHALOBAH
Richiamato Hamsik per l’ovazione che merita (79’) e dentro il ragazzo del Chelsea che ha sempre una naturalezza disarmante nell’entrare in partita. Comincia a destra, si sposta a sinistra. Va anche dentro l’area, due volte fermato. Palleggia con grande disinvoltura. Piedi buoni, bella presenza.
 
s.v. STRINIC
Entra negli ultimi tre minuti per dare il cambio a Ghoulam cui Sarri non toglie fiducia dopo il “buco” di Udine. Il bel biondino di Spalato fa qualche passettino senza impegno, non c’è da impegnarsi, il Napoli continua ad attaccare il Verona nella metà campo ospite e non c’è proprio nulla da difendere.
 
7 SARRI
Squalificato, manda segnali di fumo dalla tribuna a Francesco Calzona in panchina. Prima partita senza Higuain (e Koulibay e Mertens). Ripresenta un Napoli pimpante. Richiama Gabbiadini per una botta a un ginocchio e si dedica agli esperimenti senza il Pipita. Callejon centravanti (un rigore procurato e un gol) con El Kaddouri a sinistra e Insigne a destra, poi Callejon finto nueve e Insigne più centrale. Conferma Ghoulam dopo la “bambola” di Udine: bravo. Spazio a Chalobah e Strinic. Possesso-palla nella metà campo del Verona, 13 tiri (sei nello specchio). Napoli vivo, secondo posto rafforzato.
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