Osimhen, prosegue la trattativa per il rinnovo in azzurro

Contatti continui col Celta per Gabri Veiga

Aurelio De Laurentiis
Aurelio De Laurentiis
di Pino Taormina
Venerdì 11 Agosto 2023, 10:02 - Ultimo agg. 12 Agosto, 08:57
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Inviato a Castel di Sangro 

«Osimhen resta, dove deve andare? Ha un contratto e i contratti vanno sempre rispettati». A dirla così, non suona molto bene, sembra quasi un'imposizione. Ma si sa come è fatto De Laurentiis: da questa vicenda vuole uscirne da trionfatore assoluto. Mettersi la corona sul capo come fece Napoleone nella cattedrale di Notre-Dame. In realtà, l'annuncio ieri a bordo campo dello stadio di Castel di Sangro nasconde una decina di vertici negli ultimi venticinque giorni tra lui, l'uomo dei conti Chiavelli e Roberto Calenda, il manager del nigeriano, che fin dall'inizio è stato alleato fedele alla permanenza in azzurro della stella. I dubbi, le perplessità, le strizzatine d'occhio agli arabi, le richieste astronomiche, le frenate sono state tutte di Victor Osimhen e del suo mondo, per nulla contento del trattamento economico attuale. Con cui anche Calenda ha dovuto fare i conti, rischiando talvolta di essere messo in discussione.

Motivo per cui, come raccontato tante volte, il capocannoniere della serie A ha sempre rinviato la firma: un mese fa era tutto in alto mare. Peraltro non è detto che l'accordo si faccia adesso, le parti sono vicine ma magari c'è bisogno ancora di tempo. Ma l'intesa è a un passo. Osimhen vuole un contratto da nababbo dal Napoli, tra i 10 e i 12 milioni, e i diritti di immagine per sé. Vero, ha firmato tre anni fa un contratto, ma ora vuole che venga rivisto. E De Laurentiis lo accontenterà, non può fare altro, non vuole e non può trattenerlo scontento.

Il Napoli non può permetterselo. Non è detto che la firma arrivi adesso, comunque, può anche succedere tra qualche settimana. Poi, ovvio, ha ragione il patron: c'è la sua presa di posizione, la sua fermezza, la sua determinazione, quel suo "è incedibile" che ha freddato gli emissari di Ryad (che hanno portato un assegno da 130 milioni di euro e 35 milioni di ingaggio per l'attaccante), i suoi faccia a faccia con Victor nel ritiro ad aver deciso la sorte di questa telenovela che ha infiammato l'estate napoletana.

E che le parole di De Laurentiis fanno intendere sia vicino alla parola fine. D'altronde, i piedi puntati a terra del presidente del Napoli erano chiari da giorni: non avrebbe accettato neppure «i duecentini» di luglio. Le offerte sono tutte fuori tempo massimo. Da qui le parole di distensione pronunciate a SkySport: «Osimhen? Resta. Esistono dei contratti, e sono sempre da rispettare da entrambe le parti perché sono dei rapporti bilaterali. E con Osimhen la bilateralità c'è dal primo momento. State sereni e tranquilli».

Calenda è ancora in zona Rivisondoli. Presto sarà ancora lì nel quartier generale azzurro: non deve convincere il Napoli, deve spingere su Osimhen. Che sogna la Premier più che l'Arabia. Ci fosse stata l'offertona di un club inglese, neppure le catene lo avrebbero trattenuto al Napoli. La clausola che è in bilico definirà il prezzo del 2024. Ma ora bussa al contratto faraonico, esattamente come aveva pianificato: rinnova, certo, solo dopo aver visto cosa c'era in giro in Europa. Ora che non si muove da qui, può farlo. E sarà in linea con la valutazione monstre del patron e degli ingaggi dei top player europei: resta in serie A e diventerà la stella più pagata con i 10-12 milioni. E gli sponsor tutti per lui. Una eccezione che solo Osimhen merita, in questo momento. Ma che spingerà anche altri big come Kvaratskhelia, senza dubbio molto presto, a bussare alla porta (al momento il georgiano ha uno stipendio da poco meno di 1,5 milioni l'anno: la richiesta è di circa 4,5 milioni) per un rinnovo all'altezza del premio di miglior calciatore dell'ultima serie A.

Avrebbe voluto i riflettori spenti pure su Gabri Veiga, ma dovrà farsene una ragione: l'assalto azzurro per la stellina della Spagna under 21 continua incessante e il Celta Vigo non sembra voler fare sconti. Inserire Demme nell'affare? Magari. Ma non è così semplice. In ogni caso Veiga ha da mesi il Napoli in testa (è stato Giuntoli il primo ad allacciare i rapporti) ma non si metterà mai contro il club che lo ha cresciuto. E Zielinski? Garcia spera che sfumi il trasferimento in Arabia, ma le trattative sono in fase molto avanzata.

Tutto dipende dal Napoli: De Laurentiis ha chiesto 30 milioni, l'Al-Ahli si è fermato a 20. Sembra strano, ma anche gli arabi sono lenti nel rilancio. De Laurentiis è sorridente, sa che Spalletti e Giuntoli gli hanno lasciato tra le mani una grande eredità. «Cosa sogno? Ripetere il campionato straordinario che abbiamo fatto l'anno scorso. Tutti devono onorare la maglia e si devono impegnare. E lo faranno».

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