Affare Verdi, incredibile melina:
è ancora incerto sul Napoli

Affare Verdi, incredibile melina: è ancora incerto sul Napoli
di Pino Taormina
Martedì 16 Gennaio 2018, 08:20 - Ultimo agg. 10:18
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Da telenovela a vero giallo. La trattativa per Simone Verdi cambia di nuovo versione dopo una giornata vissuta ancora sotto tensione tra Bologna e Milano. Ormai nulla è scontato neanche per De Laurentiis, che pure si era mosso in prima persona per poter chiudere l’operazione in serata e portare l’attaccante alla corte di Sarri entro la fine della settimana. La fumata è, per così dire, grigia. Nessun accordo, e neppure passi in avanti in una intesa con il giocatore che è ancora in una fase di stallo per le esitazioni del 26enne. Il brivido del fumo bianco, che molti tifosi sognavano potesse arrivare già in serata, cede il passo alla realistica considerazione che ci sono ancora dei problemi. Non proprio piccolissimi. Anche se superabili. Ed è questa prospettiva a consigliare cautela un po’ a tutti. Anche per questo motivo tutti evitano toni polemici. La speranza è che la notte porti consiglio.

In realtà, non è neppure così scontata che la firmi sul contratto arrivi sul serio. È quello che De Laurentiis vuole, perché è fermamente convinto che Verdi sia il regalo giusto per Sarri: i due ne hanno parlato anche nel corso dell’incontro a Figline la settimana scorsa. E sul nome del suo ex pupillo, il tecnico toscano ha subito alzato il pollice verso l’alto.

Il punto è che lo stesso Bologna si è messo un po’ di traverso: nel senso che ha un accordo con il Napoli (20 milioni più qualche bonus) ma non ha nessuna intenzione di forzare il sì dell’attaccante. Verdi ha un rapporto speciale con il ds Bigon, l’ex direttore sportivo del Napoli: è stato il dirigente padovano a prenderlo dal Milan dopo una stagione non proprio brillante al Carpi. È stato lui che più di tutti ha creduto in lui ed è per questo che il legame con il Bologna è molto forte. Gli stessi attestati di affetto che la tifoseria rossoblù gli stanno riservando a Casteldebole non lo hanno lasciato indifferente. Mentre Bigon e la dirigenza sono preoccupati per le ripercussioni sull’ambiente che minaccia la contestazione: ed è per questo che il Bologna cerca un sostituto a Verdi (Orsolini è a un passo: ma non risparmierebbe critiche) ed è per questo che non ha fretta né mette fretta a Verdi. Che in ogni caso tentenna. E non poco.

Il Napoli, al contrario, ha fretta. Molta fretta. De Laurentiis e l’ad Chiavelli sono impazienti di chiudere la pratica e si sono mossi proprio pensando che fosse arrivato il momento di entrare nei dettagli della trattativa. Invece, Donato Orgnoni, che pure aveva promesso che si sarebbe recato a Milano con Verdi, ha preso tempo: «Decidiamo entro 24 ore», ha fatto sapere. De Laurentiis non l’ha presa bene. Prima le vacanze a Dubai, poi il rientro, poi i dubbi della fidanzata, poi ancora un’altra pausa di riflessione. Non vuole che una trattativa che sa essere molto complessa possa diventare anche snervante. Comunque oggi l’impressione è che sia il giorno delle decisioni finali: o la trattativa entrerà nel vivo o salterà del tutto. Senza rinvio a giugno. Con una domanda in sottofondo. Verdi continuerà a rifiutare l’offerta di 1,8 milioni di euro del Napoli? O insisterà a tener duro sino allo striscione del 31 gennaio?
 
Il conto alla rovescia corre sul filo della pazienza di De Laurentiis. «Se viene? Fatevi la domanda e datevi pure la risposta...», ha risposto sorridente ma assai ingessato ai cronisti di Sky che lo aspettavano all’uscita del Melià. Anche lui è stufo di questi continui rinvii. Non c’è divario economico ma i progressi sono troppo lenti rispetto alle aspettative del patron azzurro. E ciò ha comportato gli inevitabili nervosismi di questi momenti. Con fughe strategiche, ultimatum e ansie collettive. Ieri il dialogo è stato essenzialmente via telefono. Con l’agente di Verdi al fianco del calciatore per tutto il giorno: è lui a dire a Giuntoli che l’attaccante ha bisogno di prendersi altro tempo. E la cosa al Napoli non è affatto piaciuta. La sera così è stata lunga, snervante. Anche perché, per tradizione, quando un giocatore prende tempo, alla fine arriva il no (vedi Lapadula, Gonalons, Tolisso).

 

Il ds azzurro, a un certo punto, non perde tempo e via mail prende subito contatti con il Barcellona per essere pronto a inviare l’offerta scritta, quella della svolta, per Gerard Deulofeu. Ma le ore passano apparentemente invano. L’esterno spagnolo, che con l’Under 21 ha battuto ogni tipo di record, è in lista di sbarco e il Barcellona lo darà via senza alcuna esitazione. Giuntoli gioca sul tempo ed è convinto che in questo caso di avere Deulofeu in pugno. Ma il punto è un altro: l’ex milanista non troverebbe nel Napoli di Sarri la strada spianata. Perché i tempi di inserimento sarebbero lunghi. Al contrario di Verdi che qualche vantaggio lo ha avendo giocato a Empoli con Sarri. Attenzione anche alle altre piste: Politano e Berardi su tutti. Inglese invece resterà a Chievo. Dubbi ormani non ce ne sono. 
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