Atalanta-Napoli, Benitez: «Siamo sulla strada giusta»

Atalanta-Napoli, Benitez: «Siamo sulla strada giusta»
Mercoledì 29 Ottobre 2014, 23:47 - Ultimo agg. 30 Ottobre, 08:35
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Rafa Benitez non nasconde il rammarico per lo striminzito punticino raccolto a Bergamo. «Avevamo la partita sotto controllo, ma abbiamo commesso un errore. Peccato. Era semplice guardare l'attaccante in occasione del gol subito. Possiamo solo continuare a lavorare sulla fase difensiva e cercare di essere più concreti in attacco». Il tecnico non vuole però sentir parlare di «malasuerte».



«Non era facile - ammette - trovare spazi visto che loro ci aspettavano bassi. Credo che ogni tanto nella stagione ti gira male, ma per il futuro sono fiducioso. Abbiamo mostrato buon gioco e la mentalità giusta. È mancata solo precisione in attacco e c'è stata un po' di disattenzione in difesa».



Benitez sottolinea che «la squadra c'è, siamo sulla strada giusta. Ci mancano solo delle piccole cose da aggiustare. Sono arrabbiato perchè vedo la squadra giocare bene senza riuscire a fare i tre punti. Però dobbiamo essere positivi e pensare che se continuiamo a giocare così i successi arriveranno. Ora prepariamo bene la prossima con la Roma: ci aspettiamo una bella partita di calcio prima, durante e dopo».



Stefano Colantuono applaude la 'sua Atalanta. «Nella ripresa - dice l'allenatore - siamo riusciti ad alzare il baricentro.
Nel primo tempo volevamo disinnescare Hamsik, che quando si colloca fra le linee fa male. Nel secondo tempo abbiamo osato di più e siamo riusciti a fare un bel gol. Il finale è stato rocambolesco, ma va bene così». Il pari è un toccasana per l'Atalanta, ma Colantuono sottolinea di non aver mai perso la fiducia nella squadra: «Quest'anno abbiamo sbagliato solo la partita di Udine. Ero sicuro che sarebbe stata una parentesi. Denis? Andava solo aspettato, aveva bisogno di ritrovarsi e riacquistare fiducia. Stasera ha fatto un'ottima partita. Così come Raimondi e Migliaccio». Piccolo appunto all'arbitro sull'espulsione di Cigarini: «Forse ci voleva meno rigidità sulla seconda ammonizione».
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