Atalanta-Napoli, finalmente Mertens
​E Reina e Koulibaly alzano il muro

Atalanta-Napoli, finalmente Mertens E Reina e Koulibaly alzano il muro
di ​Bruno Majorano
Lunedì 22 Gennaio 2018, 06:58
4 Minuti di Lettura
Inviato a Bergamo

Interrompere un digiuno in un match dell’ora di pranzo sembra un gioco di parole, ma non lo è. Il Napoli torna a vincere a Bergamo dopo la batosta dell’anno scorso, e Mertens torna al gol in campionato 85 giorni dopo la rete al Sassuolo dello scorso ottobre.
 

7 REINA
Per un tempo con la faccia al sole, può consolidare l’abbronzatura presa durante la vacanza a Dubai. Nella ripresa continua ad essere spettatore, ma con le spalle all’ombra rischia un malanno. Poi viene chiamato in causa da un destro di Cristante che devia in corner con un balzo felino.

6,5 HYSAJ
Gomez è uno di quegli avversari che rischi di trovarti a sognare anche di notte, come un incubo. Ma dalle sue parti il Napoli può dormire sonni tranquilli, il terzino albanese mette la museruola all’argentino che finisce per fare la stessa sorte del sole alle spalle di Reina: con il tempo tramonta.

6,5 ALBIOL
Un paio di uscite palla al piede sono da brividi, ma quando c’è da mettere in campo l’esperienza è sempre in primissima linea. Dalle sue parti non si passa, e questa non è certo una novità per il Napoli e per gli avversari che si trovano nella sua zona di competenza.

7 KOULIBALY
Cornelius è un gigantone così grosso che a confronto il senegalese sembra un lillipuziano. Gulliver, però, si sbatte tanto ma si limita a qualche sponda. Poi nient’altro perché oltre al fisico, Kalidou ha anche classe da vendere. Beccato dal pubblico per i soliti cori razzisti.

6 MARIO RUI
Il vendicatore: si prende un giallo nel primo tempo per fare giustizia a Mertens atterrato al limite dell’area dell’Atalanta. Che il suo sia un carattere fumantino fa più notizia. Ecco perché si mette in mostra per qualche buona discesa e una preziosa copertura difensiva.

7,5 ALLAN
Gli scienziati italiani sono già sulle tracce dei colleghi americani che nel 1996 clonarono la pecora Dolly. La ragione è presto detta: avere un altro Allan in mezzo al campo sarebbe per il Napoli una svolta epocale. In attesa, Sarri si gode il suo centrocampista tuttofare.

6 JORGINHO
Ilicic lo segue fino all’ingresso degli spogliatoi tra il primo e il secondo tempo. Più che una marcatura a uomo, sembra un scorta. Il regista del Napoli ne risente e fatica a trovare i tempi giusti per i passaggi, ma a lungo andare le sue geometrie sono preziose.

6 ZIELINSKI
Deve fare la controfigura di Hamsik, ma diventa la controfigura di se stesso. Nel primo tempo gli riesce difficile perfino stare in piedi (colpa dei tacchetti?). Nella ripresa, con l’ingresso di Marek per Insigne, sale a fare l’esterno ed è più pericoloso.

7 CALLEJON
Lo spagnolo che si inventa una giocata portoghese: la trivela. In Italia l’aveva importata Quaresma con risultati tutt’altro che indimenticabili. A cristallizzarla, allora, ci pensa Callejon che con quel colpo di esterno apre a Mertens le porte del gol e al Napoli quelle della vittoria.

7,5 MERTENS
Non segnava in campionato da un’era geologica. E’ vero. Ma fare gol contro l’Atalanta quest’anno è la cosa che gli riesce meglio: all’andata, al ritorno e nei quarti di coppa Italia. A Bergamo non era mai andato a segno, ha scelto il giorno giusto per rompere il digiuno.

6,5 INSIGNE
Sarà che la fascia da capitano lo porta ad essere il leader della squadra, ma sta di fatto che nel primo tempo è il migliore attaccante del tridente. Sarri lo cambia nella ripresa e lui la prende male. Lo guarda stizzito e l’allenatore lo invita alla calma.

6,5 HAMSIK
Dopo una settimana passata sotto il piumone tra thè caldo e paracetamolo per affrontare la febbre, Sarri lo risparmia nel primo tempo. Nella ripresa lo getta nella mischia al posto di Insigne. Si vede sbandierare in faccia dopo un gol realizzato in fuorigioco quasi millimetrico.

6 ROG
Il solito combattente senza macchia e senza paura. In realtà la gamba gli trema un po’ nel finale quando calcia addosso  Berisha un pallone da due passi che si era conquistato con uno di quei guizzi di potenza dei suoi. Gioca alto nel tridente e non sfigura.

s.v. MAGGIO
In campo nel finale durante i minuti di recupero per spendere qualche secondo in più e far rifiatare i suoi. Si piazza al posto di Callejon ma in realtà deve solo tenere la posizione, perché dalle sue parti non si vedono mai palloni buoni né tanto meno avversari cattivi.

7 SARRI 
Indovina tutte le mosse. Preferisce tenere in panchina Hamsik che viene da una brutta sindrome influenzale, e ha ragione. Se il Napoli sfata il tabù Atalanta a Bergamo è merito del suo lavoro. La squadra è compatta, non corre rischi e sa quando schiacciare il piede sull’acceleratore. La gestione dei cambi è perfetta perché inserisce lo slovacco nel momento di affondare, così come Rog, gettato nella mischia per lottare nei minuti finali della gara.
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