Atalanta-Napoli, Sarri all'assalto: un mese verità per lo scudetto

Atalanta-Napoli, Sarri all'assalto: un mese verità per lo scudetto
di Roberto Ventre
Domenica 2 Ottobre 2016, 11:51 - Ultimo agg. 11:57
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Riparte il duello scudetto dopo la felice parentesi in Champions per Napoli e Juventus con le vittorie larghe su Benfica e Dinamo Zagabria. Comincia il mese della verità prima dello scontro diretto di Torino di sabato 29 ottobre, un crocevia importantissimo nella corsa al tricolore. Tocca prima ai bianconeri, in campo alle 12.30 contro l'Empoli, vecchia squadra di Sarri, che avranno quindi la possibilità d'incrementare il vantaggio di più uno in classifica sul Napoli. Poi gli azzurri a Bergamo contro l'Atalanta di Gasperini che è partita tra mille difficoltà: match comunque da non sottovalutare anche per le insidie ambientali in uno stadio particolarmente caldo proprio nei match contro il Napoli.

Insidia piccole. Sulla strada degli azzurri e dei bianconeri oggi c'è quindi l'insidia delle piccole: la Juventus ha sofferto a Palermo riuscendo comunque ad uscire indenne (successo su autorete), il Napoli invece ha lasciato punti (ben quattro) sia contro il Pescara (pari per 2-2) nella partita di esordio che al Ferraris contro il Genoa (pari per 0-0), anche se in tutte e due le occasioni è stato vistosamente penalizzato dalle decisioni arbitrali. E oggi la settima giornata di campionato alle rivali per lo scudetto propone due impegni contro formazioni destinate a lottare per la retrocessione: due trappole sul cammino tricolore, sulla carta si presenta leggermente più insidiosa la trasferta di Bergamo.

Sarri e Allegri. Vigilia senza conferenza stampa per Sarri, allenamento di rifinitura ieri pomeriggio e partenza in aereo per Bergamo. L'allenatore il suo pensiero lo ha detto in maniera chiara agli azzurri alla ripresa della preparazione dopo la notte magica in Champions al San Paolo: guai ad abbassare la tensione e ad affrontare l'Atalanta con superficialità. Concetti simili espressi da Allegri nell'incontro di ieri con i giornalisti a Vinovo: «A Empoli contano solo i tre punti, per chiudere al meglio questo ciclo prima della sosta: dobbiamo essere pratici e confermare i progressi dopo Palermo. Non si può sbagliare approccio, una brutta partita rovinerebbe la sosta a me che sono l'allenatore». Il tecnico bianconero che mostra in pubblico la sua voglia di vincere su tutti i fronti e mette già il Napoli nel mirino: «I nostri obiettivi sono tutti principali: campionato, Supercoppa, Coppa Italia e Champions: partecipiamo a tutte le competizioni per vincere. Vogliamo chiudere questo ciclo nel migliore dei modi, a ottobre abbiamo due scontri diretti contro Milan e Napoli e poi ci giochiamo al novanta per cento il passaggio in Champions». E non si esprime sul valore del Napoli senza Higuain. «Si dice che il Napoli giochi meglio senza Higuain? Per quanto riguarda il Napoli non lo so perché non lo alleno, questo dovrebbero chiederlo a Sarri».

Il duello a distanza. Importante arrivare alla sosta con un altro successo, poi ci sarà la variabile degli impegni con le nazionali per le qualificazioni mondiali prima della ripresa a metà ottobre: 14 i convocati del Napoli, tanti anche i bianconeri a cominciare dai quattro azzurri di Ventura e cioè Buffon, Barzagli, Chiellini e Bonucci. Una no-stop, quindi, con ulteriore stanchezza che si andrà ad accumulare dopo un ciclo di sette partite in 22 giorni tra campionato e Champions League. Ciclo che riprenderà dopo la sosta con Napoli-Roma in programma il 15 ottobre al San Paolo e Juventus-Udinese a Torino: sulla carta l'appuntamento più complicato toccherà chiaramente al Napoli. Le due rivali saranno impegnate poi in Europa: gli azzurri giocano al San Paolo contro il Besiktas, impegno più duro per la Juve a Lione. Alla ripresa del campionato la Juventus va al Meazza con il Milan, il Napoli affronta sempre fuori casa il più morbido Crotone. Nel turno infrasettimanale, tre giorni prima dello scontro diretto del 29 ottobre alo Juventus Stadium, i bianconeri giocano in casa con la Sampdoria, il Napoli affronta l'Empoli a Fuorigrotta e anche in questo caso il match presumibilmente più difficile toccherà alla Juve.

Le scelte. Sarri cambierà soprattutto in attacco con il ritorno tra i titolari di Gabbiadini e Insigne. Manolo ricaricato dal gol al Chievo Verona e dalla chiamata in nazionale di Ventura sarà preferito inizialmente a Milik, sono queste le indicazioni della vigilia. Insigne prenderà il posto di Mertens, fresco di doppietta in Champions al Benfica: il napoletano è l'unico attaccante ancora fermo a quota zero e proverà a sbloccarsi a Bergamo. Lorenzo segnò l'ultimo gol su azione contro il Milan al San Paolo, a febbraio scorso, quindi sette mesi fa. Su rigore realizzò invece contro il Verona al San Paolo ad aprile, cinque mesi fa. In compenso ha regalato due assist decisivi a Callejon contro Palermo e Bologna (due reti in fotocopia dello spagnolo) e un altro ad Hamsik contro il Chievo Verona, quello del suo gol numero cento in maglia azzurra. A centrocampo ci sarà spazio dal primo minuto per Zielinski, stavolta potrebbe fermarsi per la prima volta Hamsik, ma il dubbio ci sarà fin all'ultimo perché Sarri rinuncia sempre molto difficilmente allo slovacco e quindi potrebbe toccare anche ad Allan rifiatare. In difesa riconferma per Maksimovic, molto convincente contro il Benfica, da centrale difensivo al posto dell'infortunato Albiol che dovrebbe tornare a disposizione contro la Roma.

Attacco e difesa. Il punto di forza del Napoli resta l'attacco: senza Higuain, passato alla rivale Juventus, gli azzurri hanno segnato addirittura una rete in più tenendo presente il campionato e l'impegno europeo (quest'anno la Champions e l'anno scorso l'Europa League), 20 gol quest'anno, 19 la stagione scorsa. Non c'è più il Pipita e segnano tutti gli altri attaccanti: il bomber in campionato è Callejon con cinque gol, quello stagionale è Milik con sette (quattro in campionato e tre in Europa). Il punto di forza della Juve resta la difesa: in campionato quattro gol incassati, uno in meno rispetto al Napoli che di reti ne ha prese cinque. In Champions League ancora più netta la differenza: Buffon non ha subito ancora reti, Reina invece ha incassato tre gol, una dalla Dinamo Kiev e due dal Benfica.
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