Mertens regala lampi di genio,
​Jorginho regista senza idee

Mertens regala lampi di genio, Jorginho regista senza idee
di ​Pino Taormina
Lunedì 5 Febbraio 2018, 07:00
5 Minuti di Lettura
Inviato a Benevento

Le streghe non sono ancora tornate anche se il 4-1-4-1 con cui De Zerbi prova a osteggiare la capolista mette qualche ansia a inizio della gara per poi essere disinnescato da un colpo di Mertens. Una vittoria di concretezza e pazienza, piena di fiammiate, illuminata da giocate individuali che hanno fatto la differenza.
 
 

6 REINA
In difficoltà all'ingresso in campo perché deve prendere in braccio la bimba che lo accompagna. Poi per il resto non è che sia una serata particolarmente impegnativa. Puntuale al tiro dello scatenato D'Alessandro nel primo tempo, poi per il resto il Benevento la porta non la prende mai. Esaltante sfidare la gara a maniche corte in un freezer.

6 HYSAJ
Funziona la catena di destra anche perché l'albanese conserva la sua posizione con puntiglio. È la parte solida della difesa che quando traballa lo fa sempre nelle ripartenze che arrivano dalla palle perse in avanti. È lesto a capire, forse tra i primi che non è la sera giusta per giocare di fino. Anche nella ripresa lotta e si fa rispettare.

5,5 ALBIOL
In una difesa che all'inizio, ma non solo, accusa amnesie, sembra quello ad essere più in difficoltà a causa della rapidità con cui gli incursori del Benevento avanzano palla al piede, senza un avversario certo da tenere sotto osservazione. Importante, in ogni caso, in fase di impostazione, perché il primo passaggio è quasi sempre il suo.

6 KOULIBALY
Guilherme lo porta spesso fuori posizione e quando perde la bussola non è mai un buon segnale. Poi torna ad avere la solita lucida concretezza ed ridiventa il gigante che sorregge l'intero reparto. Sbanda nella ripresa, colpisce da dietro Costa che nulla poteva fare se non allontanarsi dalla porta procurando il rigore che il Var cancella.

5,5 MARIO RUI 
Brignola gli gira intorno senza sembrare particolarmente in vena. Eppure i suoi sono sempre iniziative sul filo della timidezza: il tocco sobrio, senza mai voler cercare la verticalizzazione o l'azzardo di una giocata. Nella ripresa si piazza buono sulla sinistra prendendosi cura di Guilherme dopo l'ingresso di Coda  

6,5 ALLAN
I soliti volumi di gioco e di ritmi alti, anche se mai altissimi. Sempre sollecito a sostegno del gioco offensivo che trova nel brasiliano un riferimento puntuale. Djuricic non riesce quasi mai a stargli dietro e il suo passo regala quel poco di dinamismo al reparto. Totalmente dedito al lavoro di gruppo, difficilmente si fa trovare fuori posizione.

5 JORGINHO
Sotto tono in modo vistosto, non riesce quasi mai a cogliere l'attimo ballando in un triangolo di fuoco dove il vertice alto è composto da Cataldi. Molta sofferenza in spazi strettissimi, che soffre, qualche palla giocata quasi senza genio: non al top, è evidente, anche perché i suoi pasticci mettono nei guai tutto il centrocampo.

6,5 HAMSIK 
Sandro, al suo esordio e che De Zerbi piazza davanti alla difesa, lo insegue nei tagli, lui ha il solito alto senso dell'equilibrio che è poi la sua ancora di salvezza in serata del genere dove nel primo tempo non trova mai lo spunto che fa la differenza. Anzi sbaglia un gol clamoroso. Poi si rifà nella ripresa, quando punisce l'errore in difesa del Benevento.

5,5 CALLEJON 
C'è Venuti dal suo lato e infatti da un suo errore nasce l'assist dello spagnolo per il 2-0 di Hamsik. È chiaro che se uno pensa che il Napoli doveva fare un sol boccone del Benevento, il suo apporto offensivo è deludente. Ma aiuta sempre nei raddoppi a centrocampo, e spesso anche nella sua trequarti. Qualche passaggio sbagliato di troppo.

7 MERTENS
Il genietto che fa girare la giostra. Un gol che vale da solo il prezzo del biglietto: tutti lo aspettavano e lui non perde tempo e lascia il segno facendo gol al primo tiro in porta. D'altronde ormai è davvero un campione che quando accende i motori, anche se lo fa solo poche volte, fa la differenza. Corre all'impazzata, spesso a vuoto. Poi cala.

6,5 INSIGNE
Il duello con l'altro napoletano, Letizia, non è particolarmente rusticano. Regala una magia straordinaria, un colpo di biliardo alla Messi, improvviso e micidiale ma il pallonetto si stampa sulla traversa. Ed è un peccato. Ha ormai la capacità di fare cose utili e non esagera quasi mai. Vive di lampi ma si dedica molto alla fase di contenimento.

5,5 ZIELINSKI
Vuol giocare alla sinistra della linea a tre, eppure col Benevento, pur avendo davanti a sé un avversario demoralizzato e sulle gambe, non riesce ad avere lo spunto per mettersi in evidenza. Impossibile combinare guai, anche perché entra in un momento in cui sono i padroni di casa ad aver completamente mollato ogni speranza.

6 ROG
Prende il posto di Mertens ma non il posto del belga in campo. Il solito finale per lui ma la sostituzione con il bomber di Lovanio è la prova che in questo momento non ci sono alternative a Dries. Si piazza al posto di Callejon con lo spagnolo che va al centro dell'attacco: dovrebbe essere forza fresca e invece quasi si nasconde.

sv DIAWARA
Messo un po' da parte da Sarri, deve acconterarsi degli ultimi minuti. Con Jorginho in difficoltà, la sua fisicità sarebbe potuta essere di maggior aiuto nella manovra del Napoli. Però anche lui non vede una palla, né ne gioca di decenti. Gli manca un po' di ritmo, ma la spiegazione è nei pochi minuti in campo negli ultimi tempi.

6,5 SARRI
Il Sarri «allegriano» che vince senza prendere gol, subisce all'inizio l'assalto tutto orgoglio del Benevento. Sembra quasi averlo previsto, anche se il muro dei sanniti non sarebbe stato facile da scardinare senza la magia di Mertens. La gestione della gara non è quella delle migliori serate, ma se ci sono 50 punti (da ieri 53) di differenza non c'è bisogno sempre di andare al massimo per poter conquistare i tre punti. Basta attendere il colpo e l'errore di disattenzione dei difensori di casa. Ed è quello che ha fatto Sarri che allunga a 25 partite l'imbattibilità fuori casa.
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