Campionato, big tutte a razzo
ma solo il Napoli incanta davvero

Campionato, big tutte a razzo ma solo il Napoli incanta davvero
Lunedì 21 Agosto 2017, 08:36 - Ultimo agg. 10:32
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La prima giornata ha aperto la sfida tra Napoli e Juventus contro avversari di limitata caratura. Più ostico il debutto della Roma, però vittoriosa a Bergamo. Vincenti il Milan tutto nuovo e brillantissimo a Crotone e l’Inter non proprio impeccabile a San Siro, in calo e in sofferenza nella ripresa contro la Fiorentina dell’ex Pioli. La Lazio, dopo il trionfo in Supercoppa contro la Juve, ha stentato contro la Spal (Borriello nell’ultima mezz’ora). Sono le sei sorelle che giocheranno per i primi quattro posti che qualificano direttamente alla prossima Champions League. Hanno vinto tutte, tranne la Lazio (0-0).
 

 


La Roma ha perso pezzi preziosi (Salah, Rudiger) e non è ancora brillante perché fa fatica a mettere a frutto gli schemi di Di Francesco dopo gli anni con Spalletti. Il Milan con tante novità (undici acquisti) straripa al primo assalto. L’Inter con Spalletti sarà forse più solida, meno balzana e con uno spogliatoio gestito meglio. La Lazio potrebbe essere la sorpresa della stagione come l’Atalanta nel campionato scorso.

Kolarov, 31 anni, il difensore serbo ex Lazio, giunto dal Manchester City per 5 milioni, potrebbe rivelarsi il migliore acquisto della Roma per l’abilità sui calci piazzati. E’ la specialità che manca al Napoli e di cui è provvista la Juventus (Dybala, Pjanic). Proprio Kolarov, su punizione, ha firmato il successo sull’Atalanta (1-0).

Le squadre milanesi volano con i calci di rigore in apertura di gara. A Crotone, il Var conforta il Milan (sette nuovi innesti) confermando il penalty del fulmineo vantaggio (3’ Kessie). Squadra calabrese in dieci per il “rosso” diretto al difensore centrale Ceccherini e i rossoneri dilagano. A San Siro, anche l’Inter col centrocampo rinnovato (Borja Valero e Vecino) va subito in vantaggio dagli undici metri (4’ Icardi) e raddoppia in dieci minuti con lo stesso Icardi. Poi il sigillo di Perisic. Partite in discesa per i due club “cinesi”.

Le due regine, così indicate dagli esperti, sono partite alla stessa maniera. La Juve ha esordito in casa battendo il Cagliari (3-0) con qualche patema difensivo (due palle-gol e un rigore concessi ai sardi). Il Napoli ha vinto a Verona (3-1) confondendosi nel finale dopo l’espulsione di Hysaj e il rigore di Pazzini (82’).

Le due squadre hanno cominciato con la formazione dello scorso anno, Sarri facendo turn-over in vista del match di
ritorno col Nizza per il preliminare Champions e Allegri inserendo due nuovi acquisti nel finale con la vittoria ampiamente conquistata (71’ Matuidi, 74’ Douglas Costa; Bernardeschi inchiodato in panchina).
Con l’ingresso di Matuidi, Allegri ha abbozzato un 4-3-3 (Dybala centravanti fra Douglas Costa e Mandzukic dopo l’uscita di Higuain). Il tecnico della Juve è alla ricerca di alternative al collaudato 4-2-3-1. Ma è la difesa, senza più Bonucci e Dani Alves, che richiede una messa a punto. Rugani preferito a Benatia e promosso titolare, centrale con Chiellini; trattenuto Alex Sandro a sinistra; a destra Lichtensteiner e Barzagli non offrono la soluzione migliore. Il punto forte del reparto resta Buffon. Rispetto al Napoli, la Juve ha individualità capaci di sopperire a una manovra non ancora fluida che sarà forse il tema ricorrente della stagione. Il potenziale offensivo dei bianconeri è straripante, più il carattere e la grinta che li contraddistinguono. I bookmaker danno la Juve favorita per lo scudetto (1,80) col Napoli alle spalle (4,50), lontani il Milan (6), l’Inter e la Roma (10). Il Napoli ha un anno in più di intesa e affiatamento, automatismi collaudati, grande convinzione e, forse, come è accaduto in qualche amichevole, ma anche a Verona, un atteggiamento meno spregiudicato.

Sui due fronti, Napoli e Juventus con i noti pregi e difetti, questi ultimi una novità per le quadrate legioni di Allegri, preoccupato per un equilibrio di squadra non ancora a punto. La difesa, con la partenza di Bonucci e l’anno in più di Chiellini, potrebbe non essere più solida e imbattibile, la “premessa” che ha assicurato sinora alla Juve di padroneggiare in Italia.

Negli ultimi tre campionati, la Juve ha subito 70 gol, il Napoli 110 e la Roma 104. Questo ha fatto la differenza nella lotta-scudetto, non gli attacchi superiori del Napoli (251 gol) e della Roma (245) rispetto al bottino di gol dei bianconeri (232). Se duello deve essere tra Juventus e Napoli, quest’anno il calendario (come se l’avesse previsto) ha posticipato alla quindicesima giornata (3 dicembre) il primo confronto diretto (al San Paolo). Negli ultimi due campionati, il computer della Lega aveva anticipato di molto il primo scontro.

Nella stagione 2015-16, Napoli e Juventus si affrontarono alla sesta giornata. Arrivarono malissimo all’appuntamento, frenati da una partenza disastrosa. Una sola vittoria a testa (5-0 del Napoli alla Lazio, 2-0 della Juve a Marassi col Genoa), i bianconeri con due sconfitte brucianti nelle prime due giornate (1-0 dell’Udinese a Torino, 2-1 della Roma all’Olimpico).

Napoli e Juve si presentarono al San Paolo a metà classifica, in testa Fiorentina e Inter, sei punti avanti agli azzurri, dieci addirittura più dei torinesi. Con i gol di Insigne, Higuain e Lemina, il Napoli batté la Juve (2-1) e cominciò un altro campionato. Con la riscossa dei bianconeri e la tenace resistenza degli azzurri.

Prima della sfida a Torino, nel girone di ritorno, la Juve totalizzò altri 49 punti (16 vittorie, pareggio con l’Inter a Milano e sconfitta sul campo del Sassuolo), il Napoli 47 (15 vittorie, pareggi fuori casa col Genoa e la Roma, sconfitta inopinata a Bologna). Allo Juventus Stadium, la Juve si presentò dietro al Napoli: 54 punti contro 56. Ma il gol di Zaza (1-0 all’88’) rovesciò la situazione e sanzionò il sorpasso dei bianconeri. La Juve vinse lo scudetto con nove punti di vantaggio sugli azzurri, il Napoli bloccato da due pareggi consecutivi (col Milan e a Firenze) e dalle sconfitte fuori casa contro Udinese, Inter e Roma dando via libera ai bianconeri. Nel campionato scorso, il primo confronto diretto (a Torino) cadde all’undicesima giornata, la Juve avanti con 24 punti, il Napoli all’inseguimento con 20. Azzurri ancora battuti allo Juventus Stadium (1-2): rimontato da Bonucci e Higuain il gol d’apertura di Callejon. Alla fine, benché retrocedesse al terzo posto dietro la Roma, il Napoli concluse il campionato a 5 punti dalla Juve, minore svantaggio degli azzurri (dopo il -9 dell’ultimo anno di Mazzarri e del primo anno di Sarri) riducendo il gap dalla squadra di Allegri.

Da questo “avvicinamento” riprende quest’anno il duello fra Napoli e Juventus.
In fondo alla sfida, la parola magica: scudetto.

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