Cina o Premier per Mertens
Il belga può dare l'addio al Napoli

Cina o Premier per Mertens Il belga può dare l'addio al Napoli
di Francesco De Luca
Mercoledì 22 Marzo 2017, 08:16 - Ultimo agg. 09:38
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La proposta l’aveva fatta proprio lui, allenatore e manager del Tianjin Quanjian. Fabio Cannavaro voleva Dries Mertens nella sua squadra neopromossa nella Super League cinese, ma l’ex capitano dell’Italia a metà gennaio chiuse la trattativa appena seppe che De Laurentiis non avrebbe ceduto quello che era diventato il centravanti del Napoli dopo l’infortunio di Milik, con un rendimento molto elevato. Cannavaro avrebbe preso l’ex milanista Pato. Ma la Cina non è uscita dai pensieri di Mertens, perché il contratto offerto dal Tianjin Quanjian sarebbe stato pari a quello da 16 milioni firmato dall’altro belga Witsel, il centrocampista che nella precedente estate era stato trattato dalla Juventus e dal Napoli. «Avrei messo a posto la mia famiglia per sempre», avrebbe dichiarato l’azzurro a mercato concluso, quando sembrava che fosse imminente, o comunque molto probabile, il rinnovo del contratto.
Invece, lo scenario è cambiato nel corso di poche settimane. L’intesa su un accordo a circa 3 milioni era stata virtualmente raggiunta: il doppio rispetto all’attuale ingaggio, concordato nel 2013, quando De Laurentiis e il direttore sportivo Bigon prelevarono il belga dal club olandese del Psv Eindhoven e lo misero a disposizione del neo allenatore Benitez. Ma poi Dries ha cominciato a segnare valanghe di gol e ha deciso di rivedere la richiesta. A quel punto, la trattativa si è interrotta. Era stata portata avanti da De Laurentiis, dall’amministratore delegato Chiavelli e dal direttore sportivo Giuntoli con due avvocati di Bruxelles, Stijn Francis e Laurens Melotte, titolari dello studio Stirr Associates. Mertens si è rivolto ai due professionisti per avere indicazioni e si è fatto rappresentare nella trattativa con Fabio Cannavaro e nell’incontro con un manager del Chelsea a Londra, a fine dicembre, perché l’azzurro è entrato anche nei progetti di Conte. La Premier è l’altro grande obiettivo di Dries, però al momento l’offerta, la grande offerta, non c’è. E così il giocatore, che non ha perso una sola battuta a Napoli diventando il capocannoniere della squadra, è stato sondato anche da altri procuratori italiani e stranieri, latori di presunte proposte. C’è un punto che, al di là dell’età di Mertens (compie 30 anni il 6 maggio), condiziona l’avvio di qualsiasi trattativa: tra quindici mesi il giocatore sarà svincolato e già dal primo febbraio 2018 potrebbe firmare per un altro club, pur restando a Napoli fino al termine della prossima stagione.

Non sono da escludere ripensamenti e riaperture da parte di Dries, che comunque dovrebbe ridurre la nuova richiesta (supera i 4 milioni) perché il Napoli non intende andare oltre una certa cifra, comprensiva di bonus, per questioni di bilancio. In questo momento il giocatore è distante dal Napoli, anche perché improvvisamente si è trovato da solo nella bella casa di Posillipo. La moglie Kate è tornata in Belgio, ufficialmente perché ha impegni professionali (conduce programmi televisivi), ma c’è una crisi familiare che il giocatore ritiene difficile da risolvere restando qui. O almeno questo trapela dal suo entourage belga. Sicuramente Mertens non pensa a “soluzioni” traumatiche, cioè a un’interruzione unilaterale del rapporto col Napoli che potrebbe avvenire attraverso l’applicazione dell’articolo 17 del Regolamento Fifa. Toccherebbe poi alla Commissione di Zurigo stabilire un indennizzo per il club, in questo caso probabilmente tra i 10 e i 15 milioni, considerando ingaggio ed età. Ma è una strada che né Mertens né i suoi consulenti legali, noti nel mondo del diritto sportivo per la loro professionalità, intendono percorrere per una questione di immagine. Nessun calciatore di alto livello lo ha fatto e sicuramente per il belga il fair play è importante. Peraltro, il rapporto con Sarri, i compagni e la tifoseria è molto forte. Mertens è diventato simbolo della squadra e della napoletanità. Parla perfino bene il dialetto: a fine settembre fece il giro del web quella sua definizione di “bacio azzeccuso” ricevuto da una tifosa dopo la partita di Champions contro il Benfica al San Paolo. Prima o poi potrebbe esserci il bacio dell’addio, ma intanto ci sono il secondo posto e la finale di Coppa Italia da conquistare e il patto con l’allenatore è solidissimo.

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