Napoli, dal brodo alla zuppa forte in 45 minuti

Napoli, dal brodo alla zuppa forte in 45 minuti
di Anna Trieste
Lunedì 16 Gennaio 2017, 10:28
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Che quella contro il Pescara non sarebbe stata una passeggiata di salute lo sapevamo tutti. Sarri l'aveva pure detto in conferenza stampa. A parte che contro il Napoli ogni squadra diventa squadrone e gioca la sua personalissima finale di Champions League ma poi è vero che si tratta dell'unica compagine della serie A che non ha mai portato a casa una vittoria, ma è pur vero che i record sono fatti per essere interrotti e già all'andata i pescaresi avevano costretto gli uomini di Sarri a iniziare la stagione con un pareggio. Se poi si considera che ieri tutti gli elementi atmosferici sfavorevoli possibili e immaginabili si sono riversati sul San Paolo (pioggia, vento, gelo e Strinic) è evidente che più passavano i minuti più i gol mangiati da Insigne e Hamsik aumentavano e più le preoccupazioni dei pessimisti trovavano fondamento. E infatti, il primo tempo degli azzurri è stato un primo tempo decisamente insipido. Quarantacinque minuti di ipotermia frammista a noia in cui il momento più entusiasmante, quello insomma in cui si è registrato il coinvolgimento emotivo generale più ampio e condiviso, è stato quando si è visto un movimento strano in tribuna e si è pensato che fosse arrivato Maradona ma in realtà poi si è capito che tutto quel votta votta era solo per un signore che un po' per distrazione e un po' per la arraggia aveva fatto cadere pe' tutt' part un borghetti.

Pur essendo stato espressamente invitato da Sarri, infatti, Maradona purtroppo non era allo stadio. Grazie a Dio, però, Tonelli invece sì, ci stava, e confermando questa sua incredibile capacità di esaltarsi quando fa freddo e più in generale nu tiemp e mmerd, con un gol di testa all'inizio del secondo tempo dà una decisa sterzata alla partita segnando la rete del vantaggio azzurro. Da quel momento, da che stava giocando un innegabile calcio dado knorr, il Napoli tira fuori un esaltante calcio zuppa forte e dapprima con il capitano Hamsik e poi con il diavulillo Mertens mette al sicuro il risultato e pure la reputazione di Callejon che per ben tre volte da solo davanti al portiere tira a Soccavo invece che in porta. Ok, poi lascia che a un minuto dalla fine la difesa si è addormentata e il Pescara ha segnato il gol della bandiera su rigore ma la partita ormai era finita e i napoletani finalmente hanno potuto esultare. In primis perché il Napoli ha vinto e in secundis perché anche stavolta sono sopravvissuti al gelo. Che mica era scontato oh!
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