Nuovo stadio, De Laurentiis sceglie Melito. Borriello: «Può costruire a Napoli la sua cittadella»

Nuovo stadio, De Laurentiis sceglie Melito. Borriello: «Può costruire a Napoli la sua cittadella»
di Delia Paciello
Sabato 13 Gennaio 2018, 08:06
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Uno stadio nuovo per il Napoli, è questa l’idea di Aurelio De Laurentiis. Dopo il tira e molla con il Comune di Napoli sul da farsi per la struttura del San Paolo, il patron azzurro ha apertamente manifestato la volontà di mollare la presa e cercare altri terreni dove costruire la sua «cittadella»: la ricerca pare aver già dato i suoi frutti, la zona è già stata identificata. Si tratta di una grande area di circa 30 ettari compresa tra Melito, Casandrino e Arzano. Proprio il sindaco di Melito ha lanciato l’indiscrezione: «Ho incontrato De Laurentiis, siamo stati tre giorni a discutere dell’idea e il presidente è rimasto entusiasta dei terreni. Nei prossimi giorni avremo un nuovo incontro qui a Melito, di notte per visionare per bene la zona in tranquillità. La cosa che ci unisce è l’amore per il Napoli, abbiamo lo stesso obiettivo e raggiungeremo grandi risultati. Questo interesserà tutta l’area nord della città», ha svelato il primo cittadino Antonio Amente.

Un segnale importante per una società in crescita grazie anche al grande cammino sportivo della squadra, oggi in lotta a tutti gli effetti per traguardi importanti. Al pari dei grandi club europei, l’idea è quella di costruire non solo lo stadio, ma anche un centro sportivo e varie strutture dove dar spazio a idee innovative. Il San Paolo intanto sta ancora aspettando il via per il restyling in vista delle Universiadi, ma il presidente ha deciso di muoversi d’anticipo e autonomamente, abbandonando, a quanto pare, l’idea di collaborare con il Comune di Napoli per migliorare l’impianto di Fuorigrotta.

«Il presidente De Laurentiis, nella sua autonomia di uomo di sport, può decidere dove costruire il nuovo stadio; il Comune di Napoli non si opporrà mai», commenta l’assessore allo Sport Ciro Borriello. Ma aggiunge: «Certo una cosa è dire, un’altra è il fare. Io mi auguro che invece si possa collaborare per accontentare il desiderio dei napoletani, affezionati e legati emotivamente allo stadio San Paolo: insieme si potrebbe lavorare per regalare alla città una struttura di alto profilo». Un’idea in ballo da anni, ma che ancora non trova sviluppi concreti. Ma l'assessore spiega: «Il calcio Napoli non ha mai presentato formalmente un piano. L’unica proposta pervenutaci ufficialmente fu nel 2015, ma il Comune fece delle osservazioni sul progetto alle quali non è mai arrivata risposta da parte della società. I punti da approfondire erano tre. Uno riguardava il numero di spettatori previsti: 41mila posti per una città come Napoli, dove si respira calcio in ogni vicolo, ci sono sembrati troppo pochi. Ingiusto limitare così il numero di tifosi presenti alle competizioni. Un secondo punto riguardava l’investimento: il presidente ha proposto un investimento sulla struttura di 13 milioni di euro e ne ha chiesto l’usufrutto per 99 anni. Facendo i conti è come chiedesse di pagare un fitto di circa 100mila euro all’anno, cosa anomala per uno stadio come il San Paolo. Oggi alla società costa molto di più: precisamente 780 mila euro all’anno. Un altro punto, più tecnico, riguardava la ditta che avrebbe dovuto svolgere i lavori. Dopo aver fatto presenti le nostre osservazioni non abbiamo riscontrato interesse al dialogo da parte della società, e non ci è più arrivata risposta».
 
Anche per costruire la cittadella dello sport sognata da De Laurentiis, Napoli offrirebbe tantissime possibilità: «In città ci sono numerosi terreni dove costruire, al presidente basterebbe scegliere. Da parte nostra c’è totale apertura. D’altronde la legge 147 del 2013 stabilisce che sia possibile anche cambiare la destinazione del suolo: anche un terreno agricolo può essere destinato alla costruzione di nuovi impianti, di un centro sportivo o di ciò che si voglia. Non escludo che anche al momento di ritrattare la nuova convenzione si possa discutere di dedicare nuovi spazi limitrofi allo stadio di Fuorigrotta all'allestimento di un museo del Calcio Napoli o un ristorante, o qualsiasi nuovo progetto che sia di crescita per lo sport e per la città». Una conferma di apertura da parte delle istituzioni. Ma in ogni caso la questione stadio sembra prossima ad avere presto nuovi sviluppi: che sia Fuorigrotta o Melito la location, insieme alla speranza di coronare un sogno a fine stagione potrebbero arrivare anche importanti novità sulle strutture destinate al calcio.
 
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