Napoli-Genoa, tifosi e amici: un gemellaggio lungo 34 anni| Diretta ore 18

Napoli-Genoa, tifosi e amici: un gemellaggio lungo 34 anni| Diretta ore 18
di Pino Taormina
Domenica 20 Marzo 2016, 10:36 - Ultimo agg. 17:33
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Questo è un gemellaggio che ha resistito a qualsiasi cosa: e allora oggi gli uomini della questura di Napoli sanno bene che non dovranno fare nulla per evitare che ultrà azzurri e quelli rossoblù del Genoa si trovino faccia a faccia. Perché la partita, come avviene ormai senza sosta dal 16 maggio del 1982, i tifosi la vedranno uno vicino all'altro, magari indossando persino i colori degli amici-avversari. Per una loro scelta. Per un pomeriggio, uno solo purtroppo, il San Paolo non sarà blindato. Per una settimana, una sola ahinoi, il Viminale non ha dovuto attendere il solito report degli uomini di via Medina e non ha dovuto preparare un piano anti-violenza neppure fosse alla vigilia di una sommossa. Oggi Fuorigrotta sarà il teatro di una giornata di ordinaria festa di sport. Come se fosse un evento speciale. Ma, in realtà, lo è. E qualche padre coglierà l'occasione per fare quello che vorrebbe fare più spesso: portare il figlio allo stadio, senza alcun timore che possa succedere qualcosa. L'amicizia tra i tifosi del Genoa e quella del Napoli è la più lunga nello sterminato risiko delle alleanze ultrà. Generalmente le curve sono amiche (o nemiche) per questioni politiche.

Qui, invece, c'è di mezzo un gol di Mario Faccenda che un generoso Castellini contibuì a propiziare con un rinvio con le mani che finì direttamente in calcio d'angolo. Il Genoa pareggio 2-2 e il Milan che nel frattempo aveva rimontato da 0-2 a 3-2 in casa del Cesena precipitò in serie B. Quel giorno del maggio 1982 furone gettate le basi di un gemellaggio che non ha mai traballato. E fu consolidato un odio - quello tra genoani e milanisti - che tante lacrime avrebbe provocato qualche anno dopo.Attraverso i muri social, lontani dagli occhi indiscreti, genoani e napoletani si sono dati appuntamento al centro storico per una pizza e uno scambio di sciarpe. Il club rossoblù parla di almeno 600 tifosi che partiranno dalla Liguria.

«Genova è la Napoli del Nord» hanno scritto in segno di sterminato amore gli ultrà del Genoa. Non c'è bisogno di gesti particolari. Le forze dell'ordine lo sanno bene che non c'è nulla da temere da questo incrocio. E allora, nessun cordone all'arrivo del bus dei tifosi rossoblù, nessun tipo di sorveglianza all'hotel che nella notte ha ospitato la squadra di Gasperini. Il gemellaggio più lungo della storia d'Italia vivrà oggi un altro momento particolare: nulla ha scalfito i rapporti tra le tifoserie. Anzi, è proprio questa saldissima amicizia, una pietra miliare nella geografia del tifo italiano, a far scaturire di conseguenza le inimicizie. Non è un paradosso, funziona proprio così. Non è un caso che la rivalità tra genoani e sampdoriani spinga quest'ultimi a inscenare cori ostili contro i napoletani. E che i tifosi-amici dei blucerchiati - persino all'estero, come in Francia quelli del Nizza e del Marsiglia - siano nemici di quelli azzurri.Per Napoli-Genoa, dunque, non c'è nessun divieto di trasferta. A dimostrazione che un altro calcio tra stadi blindati e controlli serrati, è possibile. Potranno esporre i loro vessilli, senza il rischio di provocare reazioni. Un pomeriggio di festa. Da godere al di là dei novanta minuti della partita.
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