Diritti d’immagine: l’eterno nodo
delle trattative con il Napoli

Diritti d’immagine: l’eterno nodo delle trattative con il Napoli
di Roberto Ventre
Mercoledì 22 Marzo 2017, 08:13
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Uno dei nodi da sbrogliare nella trattativa tra il presidente De Laurentiis e i manager di Insigne è quello relativo ai diritti d’immagine. Il club azzurro da sempre li tiene per sè: i giocatori che si legano al Napoli devono cederli al cento per cento. E questo vale anche nella trattativa di Insigne ed è proprio questo uno dei punti da chiarire nel discorso perché i manager vogliono quantizzare questa cifra, staccarla cioè dall’ingaggio che viene proposto a Lorenzo ed eventualmente monetizzarla a parte.

Proprio sui diritti d’immagine in passato si sono intraprese lunghe trattative con il club azzurro e in qualche caso proprio questo aspetto ha fatto rallentare o saltare del tutto trattative che sembravano ben avviate. 
L’ultimo esempio in ordine di tempo è stato quello di Astori, il difensore di proprietà del Cagliari che l’anno precedente aveva giocato nella Roma della Roma che l’estate del 2015 era a un passo dal Napoli: praticamente tutto fatto, intesa per quattro anni dopo una lunghissima trattativa proprio per lo sponsor tecnico (Puma) che il centrale difensivo, all’epoca anche nel giro dell’Italia, avrebbe dovuto lasciare per firmare con gli azzurri. 

Un tira e molla con l’amministratore delegato del Napoli, Andrea Chiavelli, fino alla rottura proprio durante l’incontro che avrebbe dovuto sancire il suo matrimonio, quello a cui erano presenti i suoi agenti: tutto saltò all’ultimo istante e poi Astori si accordò con la Fiorentina che raggiunse un nuovo accordo con il club sardo dopo quello saltato con il Napoli. Un affare in dirittura d’arrivo, un rinforzo in difesa per il Napoli di Benitez che svanì all’ultimo secondo.
In precedenza, nell’estate del 2009, proprio per problemi legati ai diritti d’immagine subì un brusco rallentamento il trasferimento di Morgan De Sanctis dal Galatasaray al Napoli: slittò di qualche giorno il suo arrivo in Austria, poi fu messo tutto a posto e il portiere si legò con il club azzurro per quattro anni diventando un grande protagonista con Mazzarri allenatore anche in Champions League.

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