Il giovane Meret a scuola da Reina:
da possibile allievo ad avversario

Il giovane Meret a scuola da Reina: da possibile allievo ad avversario
di Bruno Majorano
Domenica 18 Febbraio 2018, 11:31
3 Minuti di Lettura
Il 22 marzo del 1997 un quindicenne nato spagnolo con il sogno di diventare uno dei più grandi portieri del Mondo, preparava guanti e completino e dopo aver fatto i compiti a casa si preparava all'allenamento quotidiano con una delle squadre giovanili del Barcellona. Nello stesso giorno, a Udine, la signora Manuela Vissa metteva al mondo un bel maschietto. I due protagonisti in questione si chiamano Pepe Reina e Alex Meret. 15 anni di differenza e più di 200 gare tra di professionisti a dividere le loro carriere. Oggi si incroceranno. Per la prima volta. Perché nella gara di andata al Mazza di Ferrara, quando il Napoli si impose sul campo della Spal (3-2), il baby portiere italiano era fermo ai box per pubalgia. Un problema che lo ha costretto a saltare praticamente tutta la prima parte della stagione, in favore di Gomis.

Da tre partite a questa parte, però, Meret si è ripreso la porta della Spal e la difenderà da qui alla fine del campionato di serie A. Sì, perché lui - nonostante la sua giovanissima età - la massima categoria del calcio italiano l'ha conquistata a pieno titolo. Lui, tra i protagonisti assoluti della favola Spal nell'anno della promozione dalla serie B alla serie A un anno fa, per colpa dei problemi muscolari ha dovuto saltare non solo l'inizio di questa stagione, ma anche una convocazione pressoché scontata per l'europeo Under 21 in Polonia dove avrebbe fatto lo scudiero a Gigio Donnarumma (che pure ha due anni meno di lui).

Non avrebbe fatto storie, anzi. Testa bassa, guanti infilati e lavorare, lavorare, lavorare. Perché lo spirito di sacrificio e l'umiltà sono caratteristiche fondamentali e tanto spiccate quanto l'atletismo, il senso della posizione e l'esplosività nei movimenti. Ed è anche per questo che in estate in Napoli aveva pensato proprio a lui come possibile sostituto di Reina dopo averlo tenuto a Castel Volturno per un anno di apprendistato dallo spagnolo che quest'anno andrà in scadenza e non sembra intenzionato a trovare l'accordo con il Napoli per il rinnovo di contratto. Non se ne fece nulla, però, nonostante Meret abbia più volte fatto intendere il suo gradimento per la piazza azzurra.
 
Gli farà un certo effetto incrociarlo oggi nel tunnel del San Paolo: da possibile maestro ad avversario. Due scuole (quella italiana e quella spagnola) messe a confronto in 90' che sulla carta si prospettano da incubo per Meret e di siesta per Reina. Nulla che spaventi il portierino della Spal che quando esplose ai tempi dell'Udinese ci mise un attimo a scavalcare nelle gerarchie Scuffet.

Un anno più giovane lui, ma già considerato l'erede di Buffon, quando ancora Donnarumma non era neanche entrato nell'orbita del calcio di serie A. D'altra parte prima dell'Europeo, Conte lo volle aggregare per lo stage di Coverciano.

Dopo questi mesi passati ad osservare dall'esterno per via dei problemi fisici, contro l'Inter il 28 gennaio di quest'anno ha fatto il suo esordio in serie A. Da allora sempre titolare: tre partite di fila e 7 gol incassati. Oggi sarà la quarta, il Napoli dopo le altre due sfide da brividi con Inter e Milan. Il suo battesimo con la serie A non esattamente in versione light. Nulla che però gli faccia tremare le gambe. Forse sarà di più l'emozione per sfidare Reina, un vero e proprio mostro sacro della porta. Un punto di riferimento per molti giovani che si apprestano al ruolo di portiere.

Di sicuro qualche sua parata è stata anche fonte di ispirazione per Meret. Il portiere nato il 22 marzo del 1997, quando il quindicenne Pepe Reina già si allenava con la maglia delle giovanili del Barcellona.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA