Il web si scatena tra insulti e ironie: l’hashtag #SarriMancini vola in vetta alle tendenze

Roberto Mancini e Maurizio Sarri discutono durante la partita di Coppa Italia tra il Napoli e l'Inter
Roberto Mancini e Maurizio Sarri discutono durante la partita di Coppa Italia tra il Napoli e l'Inter
di Benedetto Saccà
Mercoledì 20 Gennaio 2016, 12:59 - Ultimo agg. 16:05
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La pessima figura raccolta da Maurizio Sarri è planata in tutta l’Europa nell’arco di una notte. Dare del «finocchio» a un collega allenatore, del resto, nel calcio del 2016 è inammissibile, specie leggendo l’insulto alla luce delle campagne che la Uefa dedica da anni al rispetto. 

La stampa spagnola ancora fatica a credere a quanto sia accaduto, mentre molti quotidiani inglesi hanno perfino elevato la notizia ad argomento principali delle proprie homepage. Inutile aggiungere, poi, che il grande mare dei social network si sia agitato, separandosi in due fazioni logicamente opposte. 

A distinguere le parti, come nella migliore tradizione social, ecco gli hashtag: da un lato affiora #IoStoConSarri, dall’altro #IoStoConMancio. «Sarri va cacciato», «No, è stato Mancini a fare il furbo». Ma non basta: perché, a ben vedere, nel corso della mattinata l’hashtag #SarriMancini è addirittura volato in vetta alla classifica delle tendenze in Italia. Primo. Nulla di più urgente, o importante, evidentemente.

È chiaro, insomma, che la faccenda abbia catturato e monopolizzato l’attenzione del nostro paese, e l’elemento che più spicca è legato all’eterogeneità della platea dei commentatori. Tutti ne discutono: supporter dell’Inter, del Napoli, appassionati di calcio in generale, gli intenditori, i distaccati, perfino i disinteressati. «Volevo dire a Sarri che gli insulti a sfondo sessuale fanno ridere solo se sei in seconda media...», scrive una ragazza.

Tanti hanno scelto di calare la carta dell’ironia, e hanno inventato fotomontaggi e battute divertenti: altri, viceversa, sono scivolati sul fango dell’insulto più greve. A guardare il quadro dall’estero, va riconosciuto però che l’ennesima figuraccia l’ha collezionata il calcio italiano al completo. E, non certo per un caso, ora Sarri rischia una squalifica di quattro mesi.

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