Capitan futuro del sogno scudetto
a Insigne il contratto più ricco

Capitan futuro del sogno scudetto a Insigne il contratto più ricco
di Francesco De Luca
Domenica 23 Aprile 2017, 10:21
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De Laurentiis si è proiettato nel futuro rinnovando il contratto di Insigne fino al 2022 e concedendo a un napoletano - l'unico titolare nel Napoli - il contratto più alto. Di solito restio a svelare aspetti del suo lavoro, ha perfino anticipato i progetti della società, che punta al «super scudetto» perché potrebbe servire un'impresa per strappare il tricolore dalle maglie della Juve, lanciata verso il sesto consecutivo. È bello questo entusiasmo: è il segnale di una dirigenza, di una squadra e di un tecnico più che mai vivi e carichi. Ma il futuro del Napoli è soprattutto oggi, ovvero l'ultimo segmento del campionato, dalla partita con il Sassuolo a quella con la Sampdoria che il 28 maggio chiuderà la stagione.

La squadra che più di tutte ha vinto fuori casa è a caccia della settima vittoria esterna consecutiva a Reggio Emilia, dove il Sassuolo ha costruito in questi anni la sua bella storia, con un allenatore di valore come Di Francesco, destinato a più prestigiose panchine, e un gruppo di giocatori quasi tutti italiani. Prosegue l'inseguimento alla Roma che oggi, in caso di vittoria, potrebbe essere almeno temporaneamente sorpassata. I giallorossi giocano domani sera a Pescara: non attraversano un bel momento, pressati dal Napoli in classifica e distratti dalle voci sul congedo di Spalletti, tuttavia gli uomini di Zeman dovrebbero compiere un notevole sforzo per fermare questi avversari. Sorprende che i funzionari della Lega Serie A, appena commissariata perché in quasi nove mesi non è stato possibile trovare un presidente, non abbiano pensato di uniformare gli orari di Napoli e Roma: dopo la partita del 4 marzo, vinta dagli azzurri all'Olimpico, nove le gare in calendario non in contemporanea, soltanto negli ultimi 180 minuti le squadre di Sarri e Spalletti giocheranno alla stessa ora.

Il Napoli confermerà la squadra che ha battuto Lazio e Udinese con il motivatissimo tridente leggero e la difesa che sembra aver recuperato solidità. Sarri non vede motivi per cambiare l'assetto ora che Allan e Jorginho, i due centrocampisti precedentemente messi in ballottaggio con Zielinski e Diawara, hanno ritrovato la forma migliore. Strinic è cresciuto e merita fiducia sulla fascia sinistra, probabilmente anche in vista della partenza di Ghoulam. Le strategie di mercato sono state anticipate da De Laurentiis, che in occasione della ratifica del rinnovo di Insigne ha parlato a tutto campo, dal portiere che sarà l'alternativa a Reina al rilancio di Milik e ai dubbi sul futuro di Mertens. C'è tanto da fare per il «super scudetto», tuttavia la prima mossa - Lorenzo riconfermato fino al 2022 e senza la clausola rescissoria perché questo è un capitale tecnico non in vendita a prescindere - è stata la più attesa e la più giusta. È stato riconosciuto il lavoro che l'umile ragazzo di Frattamaggiore, accompagnato nella sala conferenze di Castel Volturno da papà Carmine e mamma Patrizia, ha fatto in questi anni. Si fa presto a prendere un campione straniero e a fargli firmare un ricchissimo contratto con una serie di bonus. Più difficile attribuire il giusto valore ai calciatori cresciuti in casa e De Laurentiis lo ha fatto, forse anche sollecitato dai messaggi che Lorenzo ha garbatamente inviato un mese fa dal ritiro della Nazionale. Al presidente è piaciuta la sua manifestazione di attaccamento ai colori; sgraditi, invece, i tentennamenti di quei giocatori che non percepiscono il Napoli come l'occasione della vita ma eventualmente come una tappa, un trampolino di lancio.

Nel progetto del «super scudetto», di quel salto di qualità che Sarri sente abbastanza prossimo a dispetto dei fatturati («Abbiamo il diritto di sognare», rivendica il tecnico), devono esservi non soltanto investimenti sul mercato ma anche spese per migliorare le strutture e dotarsi di un vivaio all'altezza, affinché divenga un serbatoio presso cui attingere nella speranza che vengano fuori altri Insigne. Il territorio campano è molto vasto, tuttavia il discorso non è soltanto locale: De Laurentiis aveva maturato nella scorsa estate l'idea di creare più Academy nel mondo, dove insegnare calcio e scovare talenti. Il futuro non può prescindere dall'impegno quotidiano del presidente, che come è noto non dirige il Napoli ma è il Napoli, e dalla figura di Sarri, che in un giorno azzurro a Castel Volturno, con il raggiante capitan futuro Lorenzo (prima o poi la fascia di Hamsik finirà sul suo braccio e non soltanto dopo una sostituzione), ha fatto una sottolineatura sul suo contratto formale ma preoccupante. Le clausole fissate nella scorsa estate, al momento del rinnovo, prevedono che Sarri e il Napoli possano dividersi nel 2018 attraverso il pagamento di penali. C'è da augurarsi che i tempi della permanenza di Maurizio si prolunghino. Le storie si aprono e si chiudono, certo, ma in questa, già esaltante, ci sono ancora tante importanti pagine da scrivere.
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