King Ranieri incorona Sarri:
«Il Napoli spettacolo per gli occhi»

King Ranieri incorona Sarri: «Il Napoli spettacolo per gli occhi»
di Pino Taormina
Giovedì 18 Maggio 2017, 08:55
3 Minuti di Lettura
«I tifosi azzurri devono accendere un cero davanti alla foto di Sarri. E pregare che resti il più tempo possibile a Napoli perché lì c'è un progetto vincente». Eccolo King Claudio godersi la primavera romana prima di imbarcarsi per Londra. Leicester è lontana e la sua favola preferita resta sempre quella di Robin Hood anche se «nel calcio vince sempre chi ha più soldi». Claudio Ranieri non sbaglia più un colpo neppure quando esterna. In Inghilterra lo continuano a chiamare con un certa ammirazione the gaffer, il capo, il saggio. Non più perfidamente tinkerman, l'aggiustatore un po' pasticcione, come ai tempi del Chelsea. 65 anni, un'eccellenza italiana, un grande tecnico di calcio e un allenatore di uomini.

Ranieri, se lo aspettava un finale di serie A con questi brividi?
«È stato un bel campionato, divertente. Alla fine la classifica sarà lo specchio dei valori in campo. Quindi per capire chi è la più forte bisogna attendere ancora dieci giorni».
La Juve si è un po' complicata la vita?
«Non credo proprio. Allegri all'Olimpico ha fatto la cosa giusta: doveva far riposare qualche titolare e salvaguardare l'integrità di qualcuno dei suoi uomini migliori in vista del finale di stagione. Non ci vedo nulla di strano. Piuttosto è stata brava la Roma ad approfittarne».
E il Napoli?
«Il Napoli ora farà sei punti. E i giallorossi saranno costretti a fare la stessa cosa, senza falsi passi».
Si dice, Sarri è poco concreto perché troppo concentrato sull'estetica.
«Una follia. A Napoli bisogna accendere un cero al suo cospetto e pregare che resti più anni possibili, perché questo è un progetto che può regalare tante soddisfazioni a tutti. Spero per i tifosi azzurri che rimanga davvero a lungo su quella panchina a cui sono tanto affezionato». 
Il suo è stato il miglior calcio visto in Italia?
«Quello di Maurizio è un calcio ben organizzato, che non dà respiro agli avversari, con uno o al massimo due tocchi, con una rapida circolazione della palla e con tante soluzioni in attacco. È un bel vedere, non c'è che dire. Ma anche la Juve, la Roma e l'Atalanta hanno mostrato sprazzi di buon gioco in tante occasioni». 
Mertens lì davanti è la vera sorpresa di questa serie A?
«Dalla Premier seguivo con curiosità la sua evoluzioni. Quando c'era Higuain, era quello a cui più spesso veniva chiesto il sacrificio di non giocare titolare e forse si è sentito persino un po' frustrato da questa situazione. Poi partito l'argentino, l'intuizione di Sarri. No, non sono sorpreso, era nella sua indole, ma è stato bravo il tecnico a capire le sue potenzialità nel momento del bisogno. E Mertens è stato bravo a sfruttare la grande occasione». 
La sua esplosione ha fatto dimenticare Higuain.
«Beh, lì davanti il Napoli è uno spettacolo: ci sono Insigne, Hamsik e Callejon che stanno facendo grandissime cose».

L'intervista completa sul Mattino Digital
© RIPRODUZIONE RISERVATA