Juve-Napoli, analisi di una supersfida: per fermare Higuain la gabbia Kou-Maksimovic

Juve-Napoli, analisi di una supersfida: per fermare Higuain la gabbia Kou-Maksimovic
di Roberto Ventre
Venerdì 28 Ottobre 2016, 08:53 - Ultimo agg. 11:56
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Juventus-Napoli in cinque mosse. Condizione atletica, aspetto mentale, chiave tattica, l’impatto dei campioni, i duelli a partire da quello dei registi. Allegri e Sarri studiano la partitissima nei minimi dettagli, a Torino occorre la partita perfetta: vigilie diverse, Max parlerà in conferenza stampa, Sarri no. Serve correre e ragionare, avere sangue freddo e mente libera: in partite del genere contano l’esperienza e la serenità. La differenza viene fatta dai dettagli perché in big match bloccati tra mosse e contromosse basta una giocata che vada oltre gli schemi per far saltare il banco. La base è tenere l’equilibrio, fondamentale la compattezza dei reparti e mantenersi corti per evitare agli avversari di infilarsi negli spazi. In fase di possesso il pallino nella Juve lo gestisce Bonucci dalla linea dei difensori e il playmaker centrale, ruolo che toccherà al ritrovato Marchisio: ecco perché sarà importante frenare sul nascere le fonti bianconere. Discorso uguale all’opposto: nel Napoli in difesa imposta Koulibaly ma il gioco di Sarri prevede una ricerca maggiore di Jorginho e Hamsik, i due che illuminano la manovra.

L’equilibrio nelle partitissime viene rotto spesso da singole giocate di un campione. In Juve-Napoli, sulla carta, quello che da solo può spostare più di chiunque altro l’inerzia della partita è Gonzalo Higuain che dopo dieci giornate ha segnato due reti in meno rispetto al rendimento di Napoli ma la media gol è simile perché in bianconero ha giocato meno. Fondamentale sarà la sua marcatura: Gonzalo si muoverà tra la coppia centrale Maksimovic-Koulibaly ma si allargherà anche sugli esterni dove troverà da un lato Hysaj e dall’altro Ghoulam. Nei piani azzurri il difensore chiamato più di chiunque altro a fermarlo è Koulibaly, sia per la sua capacità di andare in anticipo, sia per le sua velocità in fase di recupero. Il senegalese è l’indiziato numero uno a frenare l’argentino ma è chiaro che l’attenzione al suo controllo dovrà essere totale in ogni attimo di partita da parte di tutti i difensori e in generale di tutta la squadra. Già, perchè l’idea difensiva di base di Sarri è quella di andare a pressare alto per recuperare il pallone il più in alto possibile: l’intenzione è di tagliare i rifornimenti per il Pipita e di fargli arrivare meno palloni possibili puliti. Chiudere le linee dei passaggi, compito questo che spetterà ai tre centrocampisti: Hamsik, Jorginho e Allan. L’obiettivo è di isolare il più possibile il Pipita e per questo sarà fondamentale il compito dei tre azzurri che dovranno fare da barriera davanti alla difesa a quattro per evitare i palloni filtranti. Attenzione poi ai cross dalle fasce anche se il colpo di testa non è proprio il punto di forza del Pipita che però cercherà spazi allargandosi anche sulle fasce per puntare Hysaj e Ghoulam nell’uno contro uno, situazioni da evitare con i rientri sulle fasce di Callejon e Insigne. Ovviamente l’arma offensiva della Juve non è soltanto Higuain, contro la Sampdoria si è sbloccato Mandzukic che a differenza del Pipita è molto più pericoloso nel gioco aereo, quindi sia Maksimovic che Koulibaly dovranno stare attenti ad anticipare di testa sui cross che arriveranno dal fondo, o dalle fasce laterali. Juve che è capace di attaccare anche con gli inserimenti dei centrocampisti e sa andare a colpire con i difensori su palla inattiva (vedi i gol di Chiellini contro la Samp).

I gol dei difensori da calcio d’angolo che stanno diventando nuovamente un punto di forza anche di Sarri, famoso per i 33 schemi da palla inattiva a Empoli: sono tre adesso le reti consecutive dei difensori da calcio d’angolo, quella di Koulibaly alla Roma, poi Maksmimovic a Crotone e mercoledì sera Chiriches contro l’Empoli. Napoli che sarà senza il centravanti vero anche allo Juventus Stadium per le assenze dell’infortunato Milik e l’infortunato Gabbiadini (che sconterà domani sera il secondo turno di squalifica). Attacco dei piccoletti con Mertens falso nove e Callejon e Insigne sui lati (con Giaccherini possibile sorpresa).

In sfide del genere conta tantissimo l’aspetto mentale e in questo senso la Juventus ha una maggiore esperienza del Napoli, come confermò anche nello scontro diretto dell’anno scorso a Torino: i bianconeri erano meno brillanti dal punto di vista atletico e avevano diverse assenze (compresa quella di Bonucci che s’infortunò lasciando il posto a Rugani) ma riuscirono a reggere e a colpire con Zaza nell’unico attimo di disattenzione di Koulibaly in tutta la partita. Quest’anno però il Napoli potrà affrontare il big match con maggiore serenità, senza l’assillo cioè di dover vincere a tutti costi o comunque senza la pressione dell’anno scorso quando allo Juventus Stadium si presentò addirittura da favorita in virtù dei due punti in più in classifica. Stavolta gli azzurri non hanno nulla da perdere e in classifica si presentano con quattro punti di distacco: il pronostico è tutto per la Juve e la squadra di Sarri potrà giocare con la serenità di chi va in campo per sorprendere e non con l’assillo di dover sfruttare a tutti i costi un’occasione più unica che rara, come quella dello scorso campionato quando il Napoli campione d’inverno e reduce da sette vittorie consecutive affrontò la Juventus con l’esigenza e la consapevolezza di lottare ad armi pari per lo scudetto. 
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